
Ad aprire la cerimonia è stato il presidente Dalmeri, che ha spiegato come ACI Trento sia stata "parte integrante della crescita del nostro territorio, tutelando lo sviluppo e offrendo servizi sempre più vicini alle persone, grazie anche a una rete capillare sul territorio trentino". Ha ricordato che, nel corso di questo secolo, ACI ha "accompagnato l’evoluzione della mobilità, dalle strade sterrate alla mobilità sostenibile", e ha concluso ringraziando tutti coloro che ogni giorno collaborano e lavorano nell’associazione, nonché Provincia, Autobrennero e l'Arcidiocesi di Trento.
Quindi il generale Del Sette ha evidenziato come ACI Trento rappresenti un esempio virtuoso di un elemento importante della grande federazione ACI e che sono i club come questo che danno forza ad ACI, fatta di una rete di 98 realtà, mettendo in luce l'importanza del servizio ai cittadini e alla sicurezza svolto da ACI, mentre il presidente La Russa ha ricordato che il suo percorso è in qualche modo legato al Trentino, poiché proviene dall’Automobile Club di Milano, che a sua volta aveva come direttore Alberto Ansaldi, originario del Trentino e per lunghi anni alla guida di ACI Trento.
Il sindaco Ianeselli ha portato una riflessione su un “modo plurale e sostenibile di sostenere la mobilità”, ricordando, tra l’altro, il bypass ferroviario, i 100 anni della funivia Trento-Sardagna e il "Natale del vigile", temi richiamati nel diario che celebra il secolo di vita dell’ACI.
Fra gli interventi anche quello del vicario della diocesi don Claudio Ferrari, che ha benedetto la nuova sede: proprio l'Arcidiocesi di Trento, infatti, era proprietaria del compendio immobiliare che ha ceduto ad ACI per la realizzazione dell'immobile.
L’inaugurazione è stata arricchita da intermezzi musicali degli studenti del Conservatorio Bonporti, da filmati, fotografie e testimonianze che hanno ripercorso cento anni di mobilità in Trentino, nonché dall'assegnazione di numerosi riconoscimenti. E' stata consegnata anche ai tanti presenti una pubblicazione, sotto forma di diario, che commemora i primi cento anni dell’Ente in Trentino, al cui interno è stato apposto lo speciale annullo postale realizzato per l’occasione. "1925-2025. Il diario. Pillole di storia nei primi 100 anni dell’Automobile Club Trento", questo il titolo è una raccolta ordinata di testi, immagini, racconti, dati della mobilità trentina dagli anni Venti ad oggi curata dal ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino Davide Leveghi; è il racconto di un secolo che ha visto il Trentino passare dall’essere terra povera, contadina e di emigrazione a divenire territorio attrattivo e benestante; la motorizzazione, e di conseguenza lo sviluppo del sistema viabilistico, offrono una prospettiva su questa epocale trasformazione. Fra i temi centrali quello delle strade, fondamentali per connettere i territori: decisivo il ruolo dell'Autonomia, con il passaggio nel 1998 della gestione della viabilità da ANAS alla Provincia autonoma di Trento. Ciò ha portato, nel 2024, a una rete stradale di circa 2450 chilometri suddivisi in 875 di strade statali e 1575 di provinciali, con 1160 ponti, 9 passi alpini al di sopra dei 1000 metri e 10 al di sopra dei 1500.
Infine la presentazione dell’opera "Universo di Arte senza Tempo", realizzata per l’occasione dall'artista Liberio Furlini, una scultura su pietra rupestre, unica nel suo genere. La struttura rappresenta il globo ed è finalizzata ad evidenziare la conoscenza della prima forma di arte: raffigura infatti l’alloggio delle pitture rupestri realizzate già a partire dal periodo paleolitico. Si tratta di una sfera dal diametro di 3,20 metri, con un peso complessivo di circa 8 quintali, realizzata in lamiera corten da Danilo Pontalti, composta da una piastra di base, un sostegno centrale e una serie di cerchi intersecanti tra loro che ricordano i meridiani del globo terrestre a cui sono state poi fissate 21 lastre in pietra di varie dimensioni, dipinte a mano dall’artista con pigmenti naturali. La scultura è esposta nel piazzale della sede a disposizione del pubblico e donata alla collettività.
La nuova sede, frutto di un investimento di oltre 4 milioni di euro, offre spazi funzionali e parcheggi, pensati non solo per i soci ma per l’intera comunità, con sale destinate a incontri pubblici e iniziative culturali.
Con oltre 12 mila soci, ACI Trento continua a essere un punto di riferimento per la mobilità sul territorio, con servizi che spaziano dall’assistenza automobilistica alla promozione di una mobilità più sicura, sostenibile e integrata. Il centenario non segna solo un traguardo importante, ma un nuovo punto di partenza verso una mobilità capace di unire istituzioni, cittadini e operatori in una visione comune di sviluppo responsabile.
Immagini a cura dell'Ufficio stampa