Venerdì, 20 Gennaio 2023 - 19:20 Comunicato 145

All'evento ha preso parte anche l'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli
25 anni di Pensplan: al Palarotari di Mezzocorona ripercorse le tappe di un cammino che continua

Pensplan compie 25 anni: un traguardo importante, festeggiato degnamente oggi al PalaRotari di Mezzocorona con un grande evento pubblico e le testimonianze dei tanti protagonisti di un percorso lungo ormai quarto di secolo. Presenti all'evento molte autorità, fra cui anche il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, ed inoltre, per la Provincia autonoma di Trento, l'assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, anche nella veste di assessore regionale alla previdenza complementare, il senatore Oskar Peterlini, già amministratore delegato del Centro pensioni complementari regionali, e naturalmente i vertici di Penslan, con Matteo Migazzi, amministratore delegato della società. Presenti anche il presidente e il direttore di Laborfonds, Michele Buonerba e Stefano Pavesi. "Non è un caso che Pensplan, un'esperienza a cui tutto il Paese oggi guarda con interesse, sia nata qui - ha sottolineato l'assessore Spinelli - Queste sono terre di autonomia, e l'autonomia dei territori si riflette anche in una maggiore autonomia per i cittadini. Nel 1997 è stato piantato un seme che oggi sta dando i suoi frutti. Dobbiamo esserne orgogliosi e continuare ad investire in questa direzione, nella consapevolezza che autonomia significa innovazione e che una volta intrapresa una strada come questa non si può che continuare ad innovare. Grazie a tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita di questo progetto, che rafforza anche la collaborazione fra Trentino e Alto Adige e che dà risposte concrete ai bisogni dei cittadini in un momento difficile e complesso per il sistema pensionistico".
Al Palarotari di Mezzocorona l’anniversario "Pensplan on Air" (Arno Kompatscher presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Achille Spinelli assessore provinciale allo sviluppo economico ricerca e lavoro - PaT) [ Daniele Paternoster - Archivio Ufficio stampa PAT]

Un evento strutturato come una trasmissione radiofonica, quello di oggi al Palarotari, da cui verrà ricavato anche un podcast, attraverso la quale raccontare una storia di “eccezionale valore culturale e sociale” come ricordato dal conduttore Ennio Chiodi in apertura.

Il problema a cui bisognava dare risposta, negli anni 90, è stato più volte ricordato nel corso della manifestazione, era in sintesi: come alimentare il bacino delle pensioni, eroso dal progressivo calo demografico e dalla crescita dell’età media della popolazione. La riposta è stata la previdenza complementare. L’esperienza di Pensplan nasce così: e oggi si può ben dire che sia stata un’esperienza di successo. La Regione Trentino Alto Adige e le due Province autonome  hanno dato vita a una nuova forma di previdenza, presentata nelle sue linee generali dall’amministratore delegato Matteo Migazzi. Solo un dato, fra i tanti: oggi quasi il 60% della popolazione regionale aderisce a un fondo complementare, contro il circa 37% della media nazionale. “La politica ci ha creduto fin dall’inizio” ha commentato il presidente di Pensplan Michele Buonerba. E oggi tutte le parti sociali comprendono i vantaggi di questo strumento, superate anche le diffidenze iniziali. La presenza dei Pensplan infopoint sul territorio costituisce uno strumento prezioso per diffondere questo strumento. “Ma c’è ancora bisogno di educazione finanziaria”, ha ricordato il direttore  Stefano Pavesi, per raggiungere capillarmente tutta la popolazione e guardare anche fuori Regione: 66.000 aderenti a Pensplan risiedono oltre i confini del Trentino Alto Adige.

Il senatore Oskar Peterlini, a cui spetta la paternità dell’idea, ha spiegato – non senza un po’ di emozione - come l’esperienza è nata, sfruttando una piccola competenza presente nello Statuto di Autonomia, che non era stata utilizzata. L’assessore Achille Spinelli, portati i saluti anche del presidente Maurizio Fugatti, ha ricordato il grande fermento di quegli anni. “È stata un’intuizione forte, quella avuta dai promotori di questo progetto, che faceva perno sull’Autonomia e puntava a dare autonomia anche agli individui oltre che ai territori. Qui effettivamente è stato possibile coltivare un  ragionamento innovativo. Un territorio che sa fare da sé può percorrere queste strade. Ci saranno sviluppi anche in futuro perché i territori autonomi non possono stare fermi, è nella loro natura continuare a innovare. Quindi guardiamo avanti, puntando ad investimenti maggiori, a maggiori ricadute per i cittadini e in generale a una copertura sempre più ampia dei bisogni della popolazione  assicurata dalla previdenza complementare”. Il presidente Arno Kompatscher ha rimarcato come questo progetto abbia ampie ramificazioni, perché oltre a venire incontro ai bisogni della popolazione più anziana crea disponibilità di capitali che possono esser reinvestiti per lo sviluppo  territoriale.

Uno spazio significativo è stato riservato in apertura della manifestazione anche al viceministro Maurizio Leo, per il quale Pensplan oggi rappresenta un’eccellenza che può essere presa a modello dal resto del Paese. Allargando lo sguardo al panorama nazionale, il viceministro leo ha spiegato come il Governo abbia varato la legge di Bilancio a tempo di record, in un mese anziché nei canonici tre, dovendo affrontare anche l’emergenza caro-bollette. Le risorse, limitate, sono state orientate al sostegno delle imprese e delle famiglie, cercando al tempo stresso di recuperare fondi  dai cosiddetti extraprofitti generati nel settore dell’energia. E stata introdotta la tregua fiscale, considerata la difficoltà manifestata da molti contribuenti a fronteggiare il debito tributario. Sono state inoltre tolte sanzioni che sembravano irragionevoli – prima andavano oltre il 100%, quando in Europa mediamente non superano il 60% - ma ora bisognerà affrontare la riforma fiscale, intervenendo sull’Irpef e sulle aliquote, cercando di venire incontro alle fasce più deboli. Abbassare l’aliquota a carico delle imprese dal 24 al 15% consentirà di liberare risorse che potranno essere investite in innovazione e nuovi posti di lavoro.

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