In apertura il segretario generale dell'Euregio Marilena Defrancesco ha sottolineato l'importanza dell'appuntamento di oggi per la sinergia fra i soggetti che gestiscono le fasi di passaggio dei ragazzi, evidenziando come l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, fin dalla sua fondazione nel 2011, abbia posto i giovani al centro delle sue attività ed in particolare nel corso della presidenza trentina 2021-2023, il cui slogan è proprio “L'Euregio è giovane”.
Sbardella e Ceccato hanno focalizzato i loro interventi sul processo di orientamento dall’infanzia all’età adulta, che può avere connotazioni differenti in base alla fascia d’età e alla transizione considerata: nel passaggio tra infanzia e pre-adolescenza il focus è in prevalenza sullo sviluppo individuale e dell’identità del bambino-studente. Dall’adolescenza in poi, con la scelta dei percorsi dopo la scuola secondaria di primo grado, entrano in gioco anche dimensioni formative oltre che informative, anche sostenute dalle scuole e da tutti gli altri soggetti che hanno un ruolo in questo processo. Il Trentino porta avanti molte iniziative e buone pratiche legate al tema dell'orientamento: ne sono esempio Trentino Orienta e il portale Vivoscuola, ma anche la centralità del portfolio che può aiutare nel tracciare un percorso di vita. Non secondario, poi, il ruolo che riveste IPRASE nella formazione degli insegnanti e il supporto che è offerto dai docenti attraverso una didattica orientativa che riesca a far emergere talenti e abilità dei giovani.
Nella prima parte del seminario, Raffaella Di Iorio di Euregio ha ricostruito la genesi del progetto e ricordato uno precedente, sempre sostenuto dall’Euregio durante la gestione Tirolese, sul tema delle realtà di vita dei giovani. Quindi Stefania Terlizzi di Agenzia del Lavoro ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione della proposta. "L’esigenza più sentita era una ancora maggiore integrazione tra mondo della scuola, della formazione e del lavoro, anche esplorando modalità di intervento e supporto innovative. Per questo si è pensato ad una formazione più “contemporanea” degli operatori dell’orientamento, più attenta anche alle risorse psico-sociali delle persone e più vicina alle esigenze attuali, come l’utilizzo delle nuove tecnologie e la diffusione di approcci di auto-orientamento", ha spiegato.
Tra gli interventi tecnici, quello di Franco Fraccaroli, docente dell’Università di Trento, che ha descritto le principali risorse psico-sociali coinvolte nei processi di transizione, nelle diverse età. Coscienziosità e apertura mentale hanno un ruolo decisivo, ma anche la resilienza e la percezione della propria efficacia permettono di affrontare gli eventi avversi o gli insuccessi. Una rappresentazione positiva di se stessi, delle proprie abilità e competenze è la chiave per esperienze di successo, sia a scuola che nel mondo del lavoro, come la motivazione all’apprendimento e il ruolo della rete di relazioni, che fornisce il supporto necessario a pianificare, realizzare e superare i momenti di transizione.
Francesco Pisanu, dell'Ufficio per la valutazione delle politiche scolastiche del Servizio istruzione PAT, ha descritto le attività principali del progetto nei tre territori. La prima parte della ricerca è composta da raccolta documentale questionario e intervista. Quindi verranno definiti gli interventi formativi e successivamente tracciate possibili politiche locali. Una serie di casi studio e biografie orientative aiuteranno la formazione degli operatori, mentre dispositivi di auto-orientamento verranno implementati all’interno di un ambiente digitale, accessibile dagli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il progetto si concluderà con un test che ne valuterà efficacia e impatto.
Nel corso della mattinata anche due presentazioni da parte di esperti nazionali sul tema dell’orientamento e dello sviluppo del capitale umano. Damiano Previtali, presidente del Comitato Provinciale di Valutazione del sistema scolastico Trentino e dirigente tecnico presso il Ministero dell’istruzione e del merito, ha approfondito il collegamento tra le nuove linee guida ministeriali sull’orientamento e il progetto "Transizioni", considerando anche le opportunità e le sfide create dalle linee di finanziamento PNRR dedicate a questi temi. L'intervento in videocollegamento di Giorgio Vittadini, dell’Università Milano Bicocca, si è invece focalizzato sulle "competenze non cognitive". Gli studi in materia dicono che l’effetto positivo di tali competenze si riverbera in tanti ambiti della vita quotidiana dei giovani: sulla qualità del successo formativo, delle carriere professionali e lavorative, della vita, della salute e del benessere in generale, sullo sviluppo di comportamenti positivi all'interno della società. È dunque fondamentale, per la scuola, per la formazione e per il mondo del lavoro, considerare tali competenze come obiettivi da raggiungere attraverso interventi educativi e formativi, come del resto già realizzato anche nel contesto trentino in questi ultimi anni.
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Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
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