Venerdì, 24 Maggio 2024 - 21:25 Comunicato 1301

La segretaria del PD al Teatro Sociale di Trento a confronto con Ferruccio De Bortoli

"Le mie risposte ai dilemmi del nostro tempo": questo il tema, davvero "ad ampio spettro", come si conviene in queste occasioni, affidato dal Festival dell'Economia di Trento alla Deputata e Segretaria del Partito democratico, a confronto con Ferruccio De Bortoli, già direttore del "Corriere della Sera" e "Il Sole 24 Ore" e oggi presidente della Fondazione "Corriere della Sera". Tanti i temi toccati nel corso dell'incontro, tenutosi al Teatro Sociale di Trento: la sanità pubblica, che, ha detto la deputata, va difesa e rilanciata, ma anche la questione salariale, che va affrontata a partire dall'introduzione del salario minimo (9 euro), fino all'Europa e alle politiche internazionali.
Applausi dalla platea hanno sottolineato diversi passaggi dell'intervento fino alla chiusa, in cui alla segretaria del Pd è stato chiesto a quale protesta aderirebbe oggi se fosse una studentessa universitaria: ad una protesta per il diritto alla casa, è stata la risposta.

Durante il confronto, al teatro Sociale di Trento, sono stati dunque numerosi i temi affrontati, a partire dalla questione dei salari per comprendere anche la riforma elettorale, la sanità, le politiche industriali.

Fra gli altri argomenti toccati: il "buco" creato dal Superbonus 110 (che però avrebbe avuto anche degli effetti positivi), il sostegno alle politiche europee sull'efficientamento energetico delle case e sulle rinnovabili (ma la transizione energetica non deve essere calata dall'alto), i dazi sulle auto cinesi, a cui la deputata del PD non è pregiudizialmente contraria (no a una competizione sfrenata con Paesi in cui gli standard ambientali e sociali non vengono rispettati, ma ci vuole una risposta europea non solo italiana).

No infine ad un'Europa che conserva al suo interno i paradisi fiscali e conserva 27 sistemi fiscali diversi, e un sì convinto ad un'Europa solidale con l'Ucraina ma che è capace anche di contare di più sul piano politico-diplomatico. 

Lo stesso dicasi per la questione israelo-palestinese: l'unica soluzione è quella "due stati - due popoli".

(mp)