Attraverso una propria azienda del gruppo, la Go Energy, è stata progettata e realizzata, in house e in poco più di un mese, una macchina in grado di produrre mascherine certificate attraverso un processo tipicamente industriale che prevede una filiera ininterrotta dal rullo di tessuto sino alla mascherina completa di elastici termosaldati, quindi senza nessun intervento manuale nelle fasi di confezionamento. Le mascherine escono, infatti, già imbustate, in confezioni termo sigillate da 1, 5 o 10 pezzi e successivamente vengono immesse in autoclave per un ulteriore processo di sterilizzazione. Ogni mascherina riporta il codice del lotto di tessuto di appartenenza per facilitarne la tracciabilità.
La componentistica meccanica e le materie prime utilizzate per la costruzione della macchina nonché per quella delle mascherine sono state reperite principalmente sul territorio trentino e in piccola parte nelle province limitrofe. La capacità produttiva della macchina è ad oggi di circa 30.000 pezzi al giorno che diventeranno 60.000/70.000 al giorno entro il mese di giugno.
Le mascherine hanno passato tutti i test di filtrazione, respirabilità, pulizia microbica e compatibilità sino ad ottenere il riconoscimento dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono prodotte anche in formato baby per poter essere indossate dai bambini. Sanifina (Medicale Italiana) è il brand concepito e brevettato per identificare i prodotti del Gruppo, che nelle intenzioni e nei progetti dei fratelli Cont comprenderà anche una linea di sanificanti ed igienizzanti, copricapi, tute e guanti.
La produzione avverrà negli spazi della LeCont Tyres, circa 900 metri quadri per il momento, da poco lasciati liberi perchè trasferiti nel comparto Marangoni per costituire il nuovo Polo Tecnologico Industria della Gomma, promosso da Trentino Sviluppo; ed è proprio in questa cornice produttiva e di ricerca che si è sviluppato il nuovo progetto medicale.
Va, infine, rilevato, che Go Energy ha rinunciato ad un contributo di 200 mila euro che Invitalia le aveva concesso come premio ad aziende che in breve tempo avessero progettato e realizzato tecnologie industriali per dispositivi utili nella lotta alla pandemia. Un premio che però prevedeva un vincolo sulle forniture al quale l’azienda ha preferito non sottostare per poter concentrare la distribuzione in primo luogo sul Trentino e per far fronte autonomamente agli impegni finanziari.