“Sarà un Festival pluralista, - ha detto l’editore Giuseppe Laterza - che come sempre parte dai fatti e dalle analisi e che, certamente, ha anche implicazioni politiche, ma che non vuole essere e non sarà mai un Festival della politica. Parleremo di politica, ma ne parleremo con i cittadini e per i cittadini. Il Festival deve moltissimo al fatto che il Trentino abbia sempre creduto e investito su questo appuntamento e la nuova amministrazione provinciale, e non era scontato, ha confermato questa fiducia. A Trento – ha aggiunto Laterza – durante il Festival si ritrova una comunità di scopo, che mette insieme persone ed esperienze molto diverse che si incontrano per una vera curiosità intellettuale e per una motivazione anche civile”.
"L’Università di Trento, che nel corso del Festival ricorderà la figura di Antonio Megalizzi e i temi a lui cari – ha detto il rettore, Paolo Collini – porterà come sempre la propria competenza e la sua capacità di essere un luogo di dibattito aperto, con migliaia di studenti che parteciperanno con curiosità. Il Festival – ha aggiunto – è un luogo poco gerarchico, dove i grandi esperti e l’ultimo dei partecipanti sono tutti uguali e tutti possono intervenire, questo è un bel messaggio per noi che facciamo della serietà del metodo un elemento fondamentale per produrre conoscenza".
In questa intervista, Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, analizza il tema della 14^ edizione: "Globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza".