Lunedì, 28 Giugno 2021

Flavio Faganello, Pensosi, Primo maggio 1968

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Assieme alla calca dei corpi, le fotografie di Faganello catturano il variato catalogo delle pose e delle espressioni, che talora richiamano, in modo involontario ma visivamente pregnante, l’atteggiamento del Minosse. L’effetto generale sembra accuratamente premeditato. Eppure, l’utilizzo di piazza Dante era stato un ripiego. All’inizio il Movimento Studentesco aveva chiesto di poter utilizzare piazza della Vittoria, negata però dalla Questura perché troppo vicina al Palazzo dove l’allora Ministro alle Poste e Telecomunicazioni del Governo Moro III, il roveretano Giovanni Spagnolli, avrebbe presieduto a sua volta un evento di celebrazione del Primo Maggio. L’esponente politico democristiano era infatti atteso alla Camera di Commercio per consegnate le stelle al merito del lavoro. Nei contenuti, però, il sit-in in Piazza Dante era stato preparato con cura: dopo le canzoni classiche sempre presenti nelle manifestazioni di quegli anni, come Bandiera Rossa, L’Internazionale e Per i Morti di Reggio Emilia, era stata letta una mozione di un gruppo di sacerdoti cattolici che avevano partecipato al Primo Congresso Culturale di L’Avana tra il 4 e l’11 gennaio 1968.(MV)

(us)


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