Lunedì, 28 Giugno 2021

Flavio Faganello, Il monumento e i giardini innevati, 1970 ca.

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Faganello si avvia alla fotografia negli anni del boom economico, quando l’espansione del turismo di massa alimenta la domanda di prodotti fotografici specializzati: proiezioni di sogni collettivi, a sostegno del mercato della vacanza. In cinquant’anni di attività, il fotografo darà un contributo ineguagliato alla promozione dell’immagine del territorio trentino, lavorando anche alle dipendenze dirette dell’industria e dell’editoria turistica, in vivo dialogo con la committenza, per preservare, tenacemente, la propria autonomia. Faganello gioca d’anticipo, accumula, archivia, si prepara (e contribuisce a dare forma) alle future richieste. L’iconografia del monumento a Dante così si rinnova secondo approcci che alla documentazione fedele dell’insieme e delle sue parti preferiscono la resa espressiva della sua presenza nel contesto urbano e nelle diverse stagioni. Ne è esempio questa veduta invernale che lo proietta sullo sfondo della città, nell’atmosfera silenziosa e immobile dei giardini innevati; lo stesso soggetto, a colori, sarà scelto per il volume Incontro con il Trentino, che nel corso degli anni Settanta fu pubblicato in più edizioni a cura del direttore dell’Ente provinciale per il Turismo di Trento, Gino Scrinzi.
(KM)

(us)


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