Lunedì, 28 Giugno 2021

Flavio Faganello, Gli avari, 1977 ca.

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

In continuità con le precedenti, questa fotografia di Faganello isola l’altorilievo del lato sud del monumento, dedicato ai penitenti che scontano la loro pena nella quinta Cornice del Purgatorio. Assieme ai prodighi, gli avari, colpevoli di eccessivo attaccamento ai beni terreni, sono condannati a giacere bocconi, legati, con le spalle al cielo e il volto nella polvere, come ben mostra la prima figura maschile modellata da Cesare Zocchi. Subito dietro, l’invenzione dell’artista colloca lo spasimo di un secondo penitente che faticosamente si distende, forzando i lacci da cui è trattenuto, e sembra lanciare un grido, anelando alla libertà che gli è promessa. Segue l’elevazione della donna che, espiata la sua pena, può finalmente ascendere al Paradiso, secondo la dinamica che Dante descrive nel contesto dello stesso Canto XXI. In questo personaggio femminile i commentatori avevano riconosciuto l’esplicito riferimento politico all’Italia redenta e ai suoi figli trentini ancora in catene. Ma la fotografia di Faganello è soprattutto un omaggio al virtuosismo dello scultore, che qui dispiega un turbinoso catalogo di pose assieme a solide capacità di racconto.
(KM)

(us)


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