Lunedì, 28 Giugno 2021

Giuseppe Brunner, Coppia in posa con Monumento a Dante su fondale dipinto, stampa su carta baritata alla gelatina sali d’argento, 1907-1910

(Archivio fotografico storico PAT, CCBY-NC)

Nel suo studio in via Grazioli, Giuseppe Brunner (1871-1951) si dedicò in particolare alla ritrattistica con risultati di raffinata eleganza, molto apprezzati da quella vasta clientela, di ambito aristocratico e borghese, che costruiva la propria memoria attraverso le pagine degli album fotografici. Sebbene priva di identità, la coppia abbigliata alla moda degli anni 1907-1910, in posa davanti a un fondale con il monumento a Dante Alighieri, si fa interprete del valore simbolico assunto dall’opera di Cesare Zocchi nella città ancora austriaca. Non erano passati molti anni da quanto lo stesso Brunner, come testimonia il quotidiano Alto Adige del 13-14 ottobre 1896, aveva scattato “due ‘istantanee’ 13 x 18 dell’atto dello scoprimento” nel giorno dell’inaugurazione, con la folla che assisteva al progressivo, emozionante svelarsi del monumento, celato da un lungo drappo. Mentre l’immagine di Dante, e con essa l’italianità di Trento, veniva da subito diffusa attraverso i canali dell’editoria turistica, la scenografia dell’atelier fotografico si adeguava prontamente, in una commistione tra arredi reali e panorama dipinto, per evocare il ricordo della città e testimoniare forse simpatie irredentiste.
(ER)

(us)


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