Venerdì, 24 Maggio 2024 - 17:13 Comunicato 1277

ll post Covid: imprese, sostenibilità e nuove frontiere della sanità

Quali sono le probabilità di una nuova pandemia? Il mondo è preparato? E la globalizzazione sta tramontando? Sono queste le domande che oggi pomeriggio a Palazzo Sardagna il direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini, presidente del Comitato scientifico del Festival dell’economia di Trento, ha rivolto a Stefano Pessina, executive chairman di Walgreens Boots Alliance e a Ornella Barra, chief operating officer dell’omonima multinazionale. Ad ascoltarli anche un folto gruppo di studenti delle scuole superiori trentine, che sono stati invitati a guardare al futuro con fiducia e ottimismo, nonostante le incertezze del tempo presente.
[ Federica Galeazzo - Archivio Ufficio Stampa PAT]

“Quando la fondazione di Bill Gates ha iniziato a immaginare alcuni scenari di pandemia, sembrava un esercizio accademico” spiega Tamburini. “Poi la pandemia è arrivata per davvero e, per quasi due anni, ha cambiato la nostra vita, privata e lavorativa. Ora, solo poco tempo dopo, ne abbiamo quasi perso memoria”.
“Nel linguaggio comune – continua Pessina – si dice: prima del Covid, facevo questo o quello. Come se la pandemia, al pari della guerra, segnasse un’era. Il tramonto della globalizzazione, però, era cominciato già prima, viste le cattive relazioni tra Stati Uniti e Cina. Poi, con l’isolamento per motivi sanitari, i trasporti e la logistica sono diventati impossibili. Ed è partita la corsa alla regionalizzazione, accentuata ora dai problemi di sicurezza internazionale, con l’invasione dell’Ucraina, la riaccensione del conflitto mediorientale e adesso le esercitazioni cinesi vicino a Taiwan”. Ma davanti a questi cambiamenti, l’invito ai giovani è a restare ottimisti, perché “a causa del Covid abbiamo dovuto fare di necessità virtù, imparando nuovi modi di comunicare e di lavorare, anche a domicilio”.
Un plauso al nostro Paese arriva da Barra, che sottolinea come l’Italia sia stata elogiata su scala internazionale per la gestione sociale e sanitaria della pandemia. “Ma c’è ancora molto da fare. Le liste d’attesa sono lunghe, ci sono squilibri nella qualità dei servizi forniti tra una regione e l’altra e assistiamo a una crescita esponenziale della sanità privata: su cento richieste pervenute, 35 vengono passate a quest’ultima. Un italiano su due si rivolge direttamente al privato”. La prima ricetta per invertire il trend? “Investire sul capitale umano, con un’accurata programmazione e una riforma per motivare medici, infermieri, farmacisti e operatori sanitari”. Senza demonizzare una sana “interazione tra pubblico e privato, intesa come “scambio di cultura e scienza”.
Riferendosi, poi, ai tanti giovani che scelgono di intraprendere la professione all’estero, Barra spiega: “Non lo fanno solo per ragioni economiche, ma di soddisfazione e carriera, perché nei Paesi dove ci si trasferisce gli stipendi sono sì più alti, ma la vita è più cara”.
Il panel si è concluso con una riflessione sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale – usata da Walgreens per capire i bisogni dei clienti e gestire la grande mole di vaccinazioni durante il Covid – e sulla sostenibilità e responsabilità sociale delle imprese, che devono essere una vera filosofia aziendale e non una moda.

(mdc)


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