Venerdì, 11 Marzo 2016 - 18:14 Comunicato 424

Ha incontrato il governatore Ugo Rossi e l'assessora Sara Ferrari
Visita in Provincia dell’europarlamentare Kashetu Cécile Kyenge

L’europarlamentare Kashetu Cécile Kyenge, in visita in Trentino Alto Adige/Südtirol per incontare le associazioni di volontariato, conoscere alcuni progetti di accoglienza rivolti ai migranti, e per un aggiornamento sulla situazione al confine del Brennero, si è recata questo pomeriggio in Provincia – insieme a una delegazione del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale – dove ha incontrato il governatore Ugo Rossi e l'asssessora alla cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari. Un incontro ricco di spunti dal quale è emersa innanzitutto la piena coerenza fra i contenuti del documento elaborato recentemente dall'Euregio sul tema dei migranti e sulla paventata chiusura del Brennero e le iniziative che Kyenge sta portando avanti in seno all'Europarlamento, ma anche una forte sintonia fra le iniziative che la Ue sta sviluppando per aiutare i profughi nei paesi dell'area mediorientale (Libano, Giordania e quant'altro) e le linee guida della cooperazione allo sviluppo trentina, che insistono proprio sulla medesima problematica. Tutto questo nella consapevolezza che sono necessari anche interventi di carattere più generale a partire dalla riforma dell'accordo di Dublino. "Continuiamo a scambiarci informazioni e a collaborare", è stato il comune intento condiviso al termine del colloquio.

Un incontro che ha rappresentato dunque l'occasione per un utile scambio di informazioni, quello di oggi, facilitato da una comune visione del problema, non sottovalutando la necessità di difendere l'accordo di Schenghen e quindi di tutelare le frontiere interne all'Europa attraverso un rafforzamento di quelle esterne, ma al tempo stesso adoperandosi per rafforzare le politiche di accoglienza, sia all'interno dei confini Ue sia nei paesi più vicini alle aree di crisi, come quelli confinanti con la Siria.Con l'occasione, Rossi e Ferrari hanno anche illustrato la strategia ormai pluridecennale posta in essere dal Trentino per accogliere i migranti, facente perno sul Cinformi, un'agenzia espressamente dedicata, ma anche sulle risorse del privato sociale. Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, infine, a fianco dei progetti realizzati soprattutto in Africa, le nuove linee guida della Provincia, coerentemente con la nuova normativa nazionale e con gli orientamenti dell'Europa, "spingono" appunto sul tema dell'aiuto ai rifugiati anche nei paesi extra-Ue ed in generale sulla realizzazione di progetti in grado di offrire valide alternative all'emigrazione.

Anche sul versante di Bruxelles, ha spiegato l'europarlamentare, le cose si muovono: gli strumenti, comprsi quelli finanziari, oggi ci sono, le difficoltà si registrano piuttosto sul versante politico. Fra le prossime iniziative, un rafforzamento dei controlli sulle frontiere esterne, in particolare nei momenti di maggiore crisi, che può avere però anche delle ricadute su quelle interne, compreso il Brennero, e un'azione più incisiva in Africa, nell'area del Sahel, da dove si origina una parte dei flussi migratori. Inoltre, e soprattutto, è emersa la necessità di rivedere l'accordo di Dublino, che imponendo al richiedente asilo di rimanere nel paese dove è stato registrato fino al termine dell'iter della sua pratica, di fatto fa sì che molti migranti si sottraggano alla registrazione stessa, per non rimanere "intrappolati" nei paesi di prima accoglienza (come Italia o Grecia).

"Siamo perfettamente allineati con quanto ci ha esposto - ha detto il governatore Rossi in chiusura della visita - . Nel documento che abbiamo presentato a Vienna e a Roma, come Euregio, ci siamo detti consapevoli che la chiusura della frontiera del Brennero creerà, soprattutto a Sud, nuovi problemi. Noi ci impegneremo ad affrontarli. Ho chiesto però anche al ministro Alfano di intervenire affinchè i flussi non si riversino indiscriminatamente sul confine. Siamo in sintonia anche per quanto riguarda Dublino e le chiediamo di continuare a tenere i rapporti con noi perché lo scambio di informazioni è la base fondamentale per mettere a punto, a vari livelli, le opportune strategie di intervento".

(mp)


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