Venerdì, 29 Marzo 2019 - 16:54 Comunicato 659

La storia della più antica rassegna internazionale di cinema e culture di montagna in onda su History Lab: 4 puntate dal 30 marzo al 20 aprile
Visioni: il Trento Film Festival dalle Dolomiti alle vette del mondo

E’ una storia lunga, quella del Trento Film Festival, che inizia nel lontano 1952 a Trento e si snoda per decenni di trasformazioni sociali, culturali ed economiche nel mondo della montagna, dell’alpinismo e dell’esplorazione. Questa storia è al centro di “Visioni. Il Trento Film Festival dalle Dolomiti alle vette del mondo”, un nuovo progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e il Trento Film Festival, che andrà in onda a partire da sabato 30 marzo alle 20.30 (in replica la domenica alle 10.00, alle 15.00, alle 20.00) su History Lab, canale 602 del digitale terrestre.

Quattro le puntate di questa prima stagione, quattro approfondimenti che ruotano attorno ad alcuni temi che hanno attraversato il Festival nei suoi quasi settant’anni di vita. In studio, il giornalista Rosario Fichera (ufficio stampa del Trento Film Festival) dialoga con alpinisti, scrittori, appassionati di montagna, giornalisti; a seguire, Gianluigi Bozza (già Direttore del Festival) introduce i quattro film che vanno in onda in anteprima assoluta su un canale televisivo trentino. Il programma è stato realizzato da Busacca Produzioni Video, con allestimento dello studio Anålogo.
Si parte sabato 30 marzo con “Il Festival e la città. Luoghi e persone di una storia lunga 66 anni”, che grazie alla testimonianza della giornalista Sandra Tafner ripercorre il profondo legame che la rassegna ha intessuto con Trento. A seguire, lo straordinario film di Ermanno Olmi "Il tempo si è fermato" (Italia/1958/83’), il debutto alla regia di uno dei più grandi autori del cinema italiano. Ermanno Olmi, classe 1931, dopo gli studi all'Accademia d'Arte Drammatica di Milano per guadagnarsi da vivere si impiega presso la EdisonVolta, dove organizza il servizio cinematografico dirigendo, fra il 1953 e il 1961 una trentina di documentari. Debutta sul grande schermo con questo lungometraggio, dove non a caso narra l'amicizia fra il guardiano di una diga e uno studente.
Secondo appuntamento sabato 6 aprile con “Conquistatori e esploratori. Dall’alpinismo all’avventura”: in studio il giovane alpinista trentino Andrés Banal, il fortissimo veterano Marco Furlani e Corrado Kerschbaumer della SAT dialogano sull’evoluzione della cultura alpinistica, in un intenso confronto tra generazioni. Un dibattito coinvolgente che anticipa il film di Jon Herranz Panaroma (Spagna/2015/28') dedicato all'impresa alpinistica dello spagnolo Edu Marin e di suo padre, il sessantaduenne Francesco Marin “Novato”, sulla Pan Aroma, la leggendaria via sulla Cima Ovest di Lavaredo aperta e liberata nel 2007 da Alex Huber, con due tiri di grado 8b+ e 8c considerati tra i più difficili al mondo.
Sabato 13 aprile è la volta di “Vivere in montagna. Popoli e culture delle terre alte”, con in studio un ospite d’eccezione: lo scrittore Paolo Cognetti, membro della giuria del Premio ITAS del Libro di Montagna e già membro della giuria del Trento Film Festival. Non poteva mancare, a completare questa riflessione, uno dei documentari del regista trentino Michele Trentini, uno degli sguardi più sensibili sui fenomeni sociali ed economici della montagna contemporanea. Con “Ritratti in malga" (Italia/2018 /50’) Trentini porta lo spettatore sul Massiccio del Cesen, Prealpi Trevigiane, dove non lontano dalle rinomate terre del prosecco pochi “resistenti” portano avanti l’allevamento delle mucche e la produzione di formaggi di qualità lavorando latte crudo presso piccole malghe un tempo attive su tutto il territorio.
L’ultima puntata, sabato 20 aprile, è dedicata a uno dei fiori all'occhiello del Trento Film Festival, Montagnalibri, l’esposizione internazionale dell'editoria di montagna che permette al pubblico del Festival di viaggiare tra centinaia di volumi che mettono al centro la montagna e le terre alte, nelle loro mille sfaccettature. In “Una montagna di parole” Rosario Fichera dialoga sulla nascita e l’evoluzione di Montagnalibri con Wolftraud Schreiber de Concini, scrittrice e tra le prime animatrici della rassegna. A seguire "Libros y Nubes" (Italia/2013 /95') di Pier Paolo Giarolo, l'emozionante racconto dell'esperienza delle biblioteche rurali della Ande peruviane, dove uomini e libri viaggiano insieme, in un paesaggio incontaminato a pochi passi dalle nuvole.

(at)


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