
Si tratta di un virus altamente trasmissibile che causa epidemie annuali durante l'autunno e l'inverno nei climi temperati. Anche se la maggior parte dei casi presenta una forma lieve, il VRS può peggiorare le patologie preesistenti e causare gravi complicazioni che possono essere potenzialmente fatali. A livello globale si stima che il virus respiratorio sinciziale (VRS) rappresenti la seconda causa di mortalità pediatrica mondiale (la prima è la malaria); l’infezione da VRS è infatti la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita: si stima che circa l’80% delle ospedalizzazioni per bronchiolite e il 40% delle ospedalizzazioni per polmonite siano causate da VRS.
"In Trentino, nelle due stagioni epidemiche dopo il Covid, ovvero fra nell'inverno 2022-2023 e nel successivo 2023-2024 vi sono stati 321 ricoveri in pediatria, dei quali 58 in terapia intensiva - commenta l'assessore Tonina -. Per quanto riguarda i fattori di rischio, i dati del Trentino si sono assestati nella media nazionale, visto che l’88% dei ricoveri ha interessato neonati sani e nati a termine. La durata media della degenza è stata di 5, 6 giorni per i bambini ricoverati nel reparto di pediatria, mentre di 10 giorni per i bambini che hanno avuto bisogno della terapia intensiva. La messa a disposizione di questo farmaco - conclude l'assessore provinciale - ci consente di proteggere i nostri bambini fin dai primi giorni di vita, ma rappresenta anche un investimento nel loro futuro e nel benessere della nostra comunità".