
Nel dettaglio, grazie al sostegno finanziario provinciale è stato potenziato il sistema dei servizi antiviolenza, con l’apertura di nuove sedi territoriali del centro antiviolenza, ora presenti anche a Rovereto, Cavalese, Cles e Riva del Garda oltre che a Trento. Questo ha reso possibile un accesso più capillare e una presa in carico di prossimità, anche per le donne residenti in aree periferiche. È stato inoltre attivato un nuovo servizio residenziale a indirizzo segreto per la protezione immediata delle vittime.
La formazione specialistica per gli operatori del sistema – realizzata in collaborazione con TSM e rivolta a personale sanitario, forze dell’ordine, servizi sociali, enti pubblici e del terzo settore – è già stata avviata e prosegue su base sistematica. Con FBK è in fase avanzata la progettazione di una web app dedicata, sviluppata con approccio partecipativo.
Di recente, la Giunta provinciale ha approvato il marchio collettivo “Insieme contro la violenza sulle donne”, che identifica tutte le azioni realizzate in sinergia da più soggetti della rete provinciale.
Quanto all’intervento economico dell’assegno di autodeterminazione – istituito dalla Provincia per favorire l’autonomia delle donne che escono da situazioni di violenza – va ricordato che, a differenza dell’analogo reddito di libertà nazionale, questo è privo di limiti di budget: tutte le domande con i requisiti previsti sono accolte. Le beneficiarie sono state 52 nel 2022, 74 nel 2023 e già 84 nel 2024. Inoltre nell'ultima manovra di assestamento di bilancio, la Giunta provinciale ha voluto prevedere ulteriori risorse finanziarie per gli interventi riguardanti i servizi antiviolenza, questo al fine di aumentare a 500 euro l'importo mensile dell'assegno di autodeterminazione.
È infine in fase conclusiva l’iter per definire la disciplina attuativa del nuovo contributo di solidarietà per le spese legali sostenute dalle donne vittime di violenza. La sua attivazione è frutto di un percorso condiviso con i servizi antiviolenza e l’Avvocatura provinciale, e ora vede il coinvolgimento degli Ordini forensi di Trento e Rovereto, con l’obiettivo di giungere all’approvazione definitiva in tempi rapidi.