Domenica, 14 Ottobre 2018 - 20:01 Comunicato 2502

Var, video check e instant replay: i migliori amici degli arbitri

È rigore o no? La schiacciata è dentro o fuori? Da quanti punti è il canestro? Decidere in una manciata di secondi qualcosa che può cambiare il corso di gare seguitissime è il duro mestiere dell’arbitro. In Piazza Cesare Battisti oggi è andato in scena il “Var dello sport”, gioco di parole che rimanda ai cambiamenti di calcio, pallavolo e basket legati all’introduzione delle tecnologie. Alla Sportech Arena si è radunato il “gotha” del mondo arbitrale. Pierluigi Collina, il volto più noto tra i direttori di gara calcistici e capo della Commissione arbitri Fifa, Luigi Lamonica, arbitro internazionale di basket ancora attivo in Eurolega, Fabrizio Pasquali, 400 presenze sul “seggiolone” della pallavolo che conta e Nicola Rizzoli, designatore della Can A che ha gestito il debutto della Var.

Interpellati da Francesco Ceniti e Alessandro Catapano, giornalisti de La Gazzetta dello Sport, gli arbitri di calcio hanno sottolineato che comunque la verità del campo deve rimanere più importante di uno schermo bidimensionale.

Collina ha evidenziato come, nell’introdurre la video assistenza, non si trattava solo di usare la tecnologia ma di cambiare approccio da parte di chi la utilizzava. “È un po’ come un paracadute, ma l’arbitro è abituato a decidere e a difendere la sua decisione davanti a tutti. Con la Var si deve mettere in discussione continuando a mantenere le redini”. E a chi vorrebbe un utilizzo ancora maggiore della tecnologia, Collina porta i numeri degli scorsi Mondiali: in 64 partite giocate sono stati rivisti 20 episodi, ma sono stati 455 i controlli di chi è dietro il video, i video match officials, ovvero 7 a partita.

Rizzoli si è concentrato sull’incognita del fattore umano. “Nel corso di una stagione siamo passati dal 6% di percentuale di errore al 0,89%. Questo ha creato grandi aspettative, ma non si possono eliminare completamente gli errori dal gioco. L’obiettivo della Var è togliere quelli che decidono i risultati delle partite. Per la cronaca, ad oggi, nelle prime giornate di campionato, ci sono stati 4 errori oggettivi”.

Lamonica ha portato i dati della stagione cestistica 2016/17: in 259 gare, ci sono stati 252 instant replay, per una media di visione di 34,9 secondi. “Nella pallacanestro siamo avvantaggiati da un campo piccolo, ci mettiamo 5 secondi ad arrivare alla Var. Grazie al replay abbiamo cambiato opinione nel 42% delle occasioni”.

Pasquali ha spiegato che nella pallavolo il challenge si utilizza da 5 anni. “Si è cominciato a lavorare proprio dopo l’erronea assegnazione di una palla out nella finale scudetto della Trentino Volley”, ha ricordato, aggiungendo che quando le squadre richiedono il check, lo fanno con il 90% di successo. C’è quindi grande competenza regolamentare nel volley.



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