Il recupero del sentiero della roggia di Calavino, che si snoda per circa due chilometri, dal paese fino alla località Due laghi, è stato reso possibile anche dall'utilizzo dei Fondi europei per il 42% del totale (Sostegno allo sviluppo locale LEADER). Le opere, con l'ausilio di apposita cartellonistica, raccontano la storia di Calavino e del suo legame indissolubile con la sua roggia, che, provenendo dalla Valle di Cavedine e dal territorio di Lasino, giunta al paese assume il carattere di torrente. La grande disponibilità di acqua, con la sua forza motrice, favorì fino alla fine del XIX secolo l’insediamento di decine di attività artigianali, le cui tracce sono tutt’oggi visibili. Il percorso si addentra nella suggestiva forra dei Canevai, che alterna cascate a profonde pozze. I lavori hanno dato concreta realizzazione al progetto ideato dalla Comunità di Valle e dalle amministrazioni pubbliche locali che hanno messo a punto, assieme alle rappresentanze socio–culturali e del mondo economico, una nuova strategia di valorizzazione unitaria del proprio territorio.
L’analisi, effettuata nel corso del 2016, ha fatto emergere infatti alcune carenze che limitano l’utilizzo soprattutto della rete infrastrutturale esistente. Nel caso della sentieristica, a fronte di una massiccia presenza di percorsi molto ben segnalati e ben mantenuti (catasto Sat) che solitamente vengono utilizzati per salire dal fondovalle verso le cime delle montagne, si registra un fondovalle con parecchie limitazioni alla possibilità di muoversi in sicurezza da un centro abitato all’altro. I principali referenti locali hanno confermato pertanto la necessità di avviare un progetto specifico che sapesse fornire delle risposte adeguate al territorio.
L’elaborazione del Progetto è stata effettuata coinvolgendo anche le Apt, le sezioni Sat, l'Ecomuseo della Valle dei Laghi, la Rete di Riserve Basso Sarca, prevedendo un insieme di interventi che interessano tutta la rete sentieristica. L'individuazione dei percorsi è stata svolta avvalendosi della collaborazione dei custodi forestali di riferimento dei comuni di Cavedine, Madruzzo e Vallelaghi nella loro qualità di conoscitori del territorio e della sua fruibilità.
Gli obbiettivi sono molteplici: connettere i piccoli centri abitati tra loro e con i laghi della Valle facendo scoprire a chi vi transita anche i più piccoli paesi, le diverse testimonianze culturali e storiche, il patrimonio ambientale, ma anche aiutare lo sviluppo della ricettività minore, come i B&B, l’albergo diffuso e l’agriturismo, incentivando infine la nascita di iniziative imprenditoriali per la fornitura di servizi connessi alle attività all’aria aperta come fattorie didattiche, accompagnamento a piedi e in mountain bike, noleggio di attrezzatura sportiva.
La giornata di oggi ha consentito inoltre di rendere il dovuto omaggio ad una personalità che ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo della valle dei Laghi: Beppi Morelli, agricoltore, giornalista, organizzatore di eventi come la Folcloristica, la "madre" di tutte le feste campestri del Trentino, di cui è stato ricordato l'impegno instancabile. La seconda parte della cerimonia, quella con cui è stata inaugurata ufficialmente la passerella di circa 33 metri che collega i due laghi nella località omonima, illustrata dal dirigente del servizio Opere stradali e ferroviarie della Provincia Mario Monaco, è stata anche l'occasione per scoprire una targa - realizzata da Chiara Tonini - alla sua memoria, alla presenza dei familiari, oltre che delle tante persone che hanno avuto modo di collaborare con lui nel corso degli anni.
Immagini a cura dell'ufficio stampa.