Venerdì, 28 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2920

Ieri sera il quarto appuntamento serale delle "Rotte del Mondo" allo spazio sotterraneo del S.A.S.S.
VIAGGIO NELL'ALTRA EUROPA TRA LE GENTI DI DIO

Una ricerca ai confini delle fedi, tra la spiritualità delle minoranze d'Europa, accompagnati dalla fotografa e documentarista Monika Bulaj, che ha presentato il suo affascinante lavoro nella serata introdotta da Luisa Chiodi, direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso, nello spazio sotterraneo del S.A.S.S. in piazza Cesare Battisti a Trento. La serata è stata curata dallo stesso Osservatorio e dal Centro per la formazione alla solidarietà internazionale di Trento.-

"Genti di Dio, viaggio nell'altra Europa", è il titolo di un intenso lavoro di Monika Bulaj, che ha origine da tre decenni di un percorso dell'autrice intorno al tema del misticismo dei popoli di minoranza. "Un volume fotografico straordinario, ricchissimo di stimoli, evocazioni, suggestioni", come lo ha definito Luisa Chiodi introducendo la serata. Esposto in 60 mostre tra New York e il Cairo, ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti generando una risonanza straordinaria. La ricerca di Monika è cominciata dalla sua terra, la Polonia, prima della caduta del muro di Berlino, spinta da una sensazione di ingiustizia di fronte alle popolazioni deportate e annientate dai regimi, persone a cui si è cercato di negare in modo violento l'espressione di una propria identità spirituale. Eppure la sopravvivenza di una fede vissuta in clandestinità e nelle condizioni più difficili è una straordinaria testimonianza del legame di un popolo con il sacro. Di fronte a centinaia di chiese bruciate e di comunità annientate e cacciate dalle loro case, emerge una verità più forte della storia, quella del sentimento religioso che permea la cultura e l'essenza stessa di una comunità. Nella rappresentazione di "pezzi di mondo persi", come li ha definiti l'autrice, si percepisce una saggezza secolare di pacifica convivenza tra tradizioni e sentimenti religiosi diversi, che in molti casi è stata compromessa per sempre. Monika ci accompagna in un viaggio dove i confini, non solo geografici, ma fra le fedi, diventano poco leggibili e dove le radici cristiane, ebraiche e musulmane dell'Europa si mescolano e rivivono, offrendo una visione completamente diversa da quella stereotipata del diverso da noi.
La mostra rimarrà aperta fino al 4 ottobre nello spazio archeologico sotterraneo del S.A.S.S, in Piazza Cesare Battisti a Trento, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30. -