Nel corso della presentazione, l'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza ha sottolineato che "Rovereto è la città da cui partire verso il Centenario. E' importante che il Centenario, oltre ad essere un momento di studio e approfondimento, rappresenti, per la comunità, una presa di coscienza della propria storia e, nello stesso tempo, sia un'opportunità per aprirsi a rapporti di collaborazione nazionali e internazionali. Tanto più nel momento in cui stiamo lanciando la candidatura della rete delle fortificazioni trentine in chiave Unesco".
Il vicesindaco di Rovereto Gianpaolo Daicampi e l'assessore alla contemporaneità Luisa Filippi hanno detto che "il simbolo di pace, per la città, dopo le macerie della guerra, è la Campana. Partendo da qui, a Rovereto il compito di coinvolgere il territorio e lavorare con la Provincia per offrire proposte di valore ed eccellenza".
Il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi ha ricordato che "il ruolo di coordinamento delle varie realtà territoriali per il recupero e la valorizzazione dei manufatti e delle tracce della Grande Guerra è in capo alla Comunità e a breve si potrà constatare la concretezza delle azioni predisposte".
Il vicesindaco di Ala Paolo Mondini ha affermato che "Ala sta ricercando un luogo simbolico in città da valorizzare a ricordo del prearmistizio del 1918. Un luogo che possa diventare un punto di interesse per la storia locale, di formazione e interesse per il Centenario".
Alberto Robol, reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, ha rimarcato "lo spessore e la qualità delle iniziative che stanno prendendo forma". Una sottolineatura particolare per la figura di don Rossaro: "Senza di lui – ha affermato il reggente – non solo non ci sarebbe stata la Campana ma forse neanche il Museo della Guerra e la Biblioteca".
Il presidente e il provveditore del Museo della Guerra Alberto Miorandi e Camillo Zadra hanno sostenuto che "l'avvio di questo progetto si aprirà ad una larga compartecipazione di tanti soggetti, da quelli istituzionali a quelli associativi e del volontariato, occupandosi in profondità sia degli aspetti culturali che della promozione del territorio".
Cristiana Collu, direttrice del Mart, ha ribadito che "anche il Mart è della partita. Indagherà, con le proprie peculiarità, il tema della guerra ma anche la dimensione della memoria e dell'oblio non dimenticando Fortunato Depero".
Per il presidente dell'Apt Germano Berteotti "finalmente si lavora tutti insieme per promuovere le iniziative dedicate alla Grande Guerra, il territorio e tutte le sue specificità, da quelle culturali a quelle turistiche". Paolo Manfrini, direttore di Trentino Marketing, ha sottolineato che "TM è partner del progetto e curerà, in chiave turistica, la promozione del progetto Grande Guerra. È in campo un progetto di sistema rivolto a turisti singoli, associazioni e ragazzi delle scuole medie".
In sintesi, l'avvio di questo insieme di progetti presentati in Comune, segue 4 indirizzi concreti che, nel loro iter, vedranno l'apporto significativo anche del mondo del volontariato e dell'associazionismo. Eccoli:
Rovereto città della pace
Rovereto è città della pace in base alla legge nazionale n.102 del 24/2/2006. Città, durante il conflitto, evacuata, bombardata, distrutta che, nel dopoguerra, ha ricostruito il proprio tessuto sociale e culturale seguendo ed elaborando il filo della memoria di cui esempi sono la nascita del Museo Storico Italiano della Guerra, la creazione della Campana dei Caduti e la realizzazione dell'Ossario di Casteldante. E' sulla scorta di queste premesse, che saranno proposti eventi espositivi di carattere artistico e storico-documentale, rispettivamente nella sede del Mart e, con il Museo della Guerra in collaborazione con il Museo Civico, a Palazzo Alberti. Inoltre, a breve, il Comune di Rovereto promuoverà un incontro con i Comuni del vicentino che fanno parte della "Fondazione 3 novembre 1918" (Vicenza, Valdagno, Schio, la stessa Rovereto), con l'amministrazione di Valli del Pasubio e il Museo della Guerra, per mettere a punto iniziative comuni, interessando quindi Trentino e Veneto, avendo come punto di riferimento il massiccio del Pasubio, confine tra l'allora Impero Asburgico e il Regno d'Italia, dove, tra il '15 e il '18 cruenti furono gli scontri, teatro della guerra di mine e di un'estenuante conflitto "bianco" e di posizione.
I preliminari dell'armistizio
All'alba del 29 ottobre 1918 il capitano austriaco Kamillo von Ruggera si presentò davanti alle linee italiane a Serravalle d'Ala portando con sé una lettera del generale Victor Weber von Webenau da consegnare al Comando Supremo dell'esercito Regio ad Abano. Vero e proprio preliminare dell'armistizio che fu firmato l'1 novembre a Villa Giusti in Veneto, tra Padova e Abano. Ricordando quegli avvenimenti e in rapporto ad essi, sono in programma iniziative che prevedono il coinvolgimento di altre città europee nelle quali sono stati firmati gli armistizi che hanno posto fine alla Prima guerra mondiale (Padova, Compiègne, Brest Litowsk, ad esempio). In questo contesto, il Comune di Ala (che fu, nel 1915, la prima città occupata dagli italiani nella loro avanzata e il cui territorio fu teatro, a Passo Buole nel maggio-giugno 1916, della resistenza alla Strafexpedition austro-ungarica) assumerà delle iniziative di qualificazione di spazi urbani in stretta relazione con le vicende storiche prearmistiziali, primo atto verso la pace.
Campana e Museo della Guerra
Oltre ai programmi di ciascuna istituzione, di carattere espositivo ed editoriale, l'impegno costante sui temi della pace della Fondazione Opera Campana dei Caduti, l'esperienza del Museo Storico Italiano della Guerra e le competenze dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, permetteranno la proposta di attività didattiche elaborate congiuntamente. Il 2015 è già stato proposto come anno dedicato al tema dei profughi e degli internati trentini (70 mila trasferiti nelle province interne dell'Impero, 30 mila in Italia a seguito dell'avanzata dell'esercito Regio) e porterà, con le ricerche del Laboratorio di storia, della Rete Trentino Grande Guerra e di istituzioni provinciali (Università, Istituto storico italo-germanico, ad esempio), alla pubblicazione di due volumi, alla realizzazione di una grande mostra e allo svolgimento di un convegno internazionale.
La Comunità della Vallagarina
Alla Comunità della Vallagarina il compito di coordinare i progetti di manutenzione, valorizzazione e promozione dei manufatti, delle trincee, dei forti, dei camminamenti, dei sentieri che insistono sul territorio, in stretta collaborazione con le amministrazioni municipali interessate. Progetti che riguardano la gestione di Forte Pozzacchio a Trambileno (il restauro è in via di conclusione), i lavori previsti nel progetto "Un territorio, due fronti", l'ulteriore valorizzazione del campo trincerato del Nagià Grom a Mori, le postazioni e la sentieristica nei territori di Ronzo Chienis, Isera, Ala, Terragnolo e Vallarsa, i siti dello Zugna, dell'Altissimo e di passo Buole. -