Giovedì, 27 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2908

Presentate al Museo Correr le mostre dedicate al pittore veneziano di origini trentine
VENEZIA E TRENTO RICORDANO L'ARTE DI FRANCESCO GUARDI

Presentata a Venezia, al Museo Correr, la mostra "Francesco Guardi", pittore veneziano di origini trentine che verrà ricordato anche a Trento con la mostra "Francesco Guardi nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali" presso Sala Grande e Sala Specchi del Castello del Buonconsiglio. C'era anche l'assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza, alla vernice per la stampa della mostra monografica dedicata al pittore veneziano di origine trentine Francesco Guardi, tenutasi oggi a Venezia presso il Museo Correr.-

Gabriella Belli, da pochi mesi direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia e per vent'anni direttrice al MART, ha accolto l'assessore Panizza, la dirigente della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici Laura Dalprà, Adriano Conci architetto del Castello del Buonconsiglio e Francesca de Gramatica conservatrice del Buonconsiglio. In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi anche Trento, in collaborazione con Venezia, gli dedicherà infatti una mostra che verrà inaugurata il 5 ottobre alle 18 al Castello del Buonconsiglio. Con la Fondazione Musei Civici di Venezia si è avviata questa collaborazione per ricordare sia a Venezia, terra natale del pittore sia a Trento terra d'origine, uno fra i più grandi vedutisti italiani del Settecento.
Nel suo intervento l'assessore Panizza ha voluto ringraziare la direttrice Belli e naturalmente la Fondazione Musei Civici di Venezia per questa collaborazione che rinsalda i legami culturali anche in vista della candidatura di Venezia Nordest capitale europea della cultura per il 2019. "La mostra di Trento - ha detto - è naturalmente diversa da quella veneziana ma permetterà di scoprire alcuni aspetti inediti della pittura sacra e di figure di nature morte del Guardi. Si potranno infatti ammirare anche le lunette restaurate dalla Soprintendenza ai Beni Storico Artistici di Trento della Chiesa di Vigo di Ton e un'ultima cena che apparteneva alle collezioni di Castel Thun."
In virtù della collaborazione fra le due Province sono previste apposite agevolazioni sui rispettivi biglietti d'ingresso.
La mostra veneziana si apre con la produzione di opere di figura, in particolare quelle scene di vita contemporanea ispirate alla pittura di costume in cui allora primeggiava Pietro Longhi. Nel percorso espositivo si possono ammirare di questo suo momento due capolavori: il Ridotto e il Parlatorio delle monache di San Zaccaria ora a Ca' Rezzonico, vere e proprie immagini simbolo del Settecento veneziano. Le prime vedute, capricci e paesaggi di fantasia, costituiscono la seconda sezione dell'esposizione. Queste opere ricalcano le composizioni di Canaletto e Marieschi, mentre successivamente avanza quella pittura frizzante e stenografica che lo renderà celebre. Francesco Guardi fu anche l'ultimo cronista delle feste e delle cerimonie della Serenissima, attività cui è dedicata una sezione specifica della mostra. Esemplare in tal senso è la tela con Il Bucintoro a San Nicolò del Lido del Musée du Louvre, il capolavoro della serie, dove, pur mantenendosi fedele al modello, Francesco crea un'immagine di grandissimo fascino e suggestione. A Trento, presso il Castello del Buonconsiglio, si ricorderà invece il legame tra Guardi e il Trentino. Di questa importante e rara attività si conservano in Trentino i più significativi esempi: le lunette con l'Apparizione dell'angelo a san Francesco d'Assisi, e la Lavanda dei piedi nella sagrestia della parrocchiale di Vigo di Ton (1738), Santo in adorazione dell'Eucarestia (San Norberto) in Castel Thun (firmato sul verso) e la pala dei Santi Pietro e Paolo nella parrocchiale di Roncegno (1775). Nelle lunette di Vigo, eseguite nel 1738 in collaborazione con il fratello Antonio, emerge, per la prima volta, un altro importante filone di attività di Francesco, sul quale la critica si è a lungo dibattuta, ossia la produzione di nature morte di fiori, che innova i modelli delle note composizioni floreali di Margherita Caffi ed Elisabetta Marchioni, innalzandoli a una delle più alte espressioni di tale genere. Questo ambito di attività incontrerà un successo di pubblico crescente nel corso del Settecento, ma a fronte della considerevole produzione della bottega, o degli imitatori, rarissime sono le nature morte riconducibili con sicurezza alla mano di Francesco Guardi. Nella terra degli avi è dunque presente uno dei nuclei più importanti e universalmente noti di questi grandi interpreti della pittura veneziana del Settecento.

Francesco Guardi nella terra degli avi
Dipinti di figura e capricci floreali
Trento, Castello del Buonconsiglio
6 ottobre 2012 – 6 gennaio 2013
orario: dal 6 ottobre al 18 novembre 10.00 – 18.00
dal 20 novembre al 6 gennaio 9.30 – 17.00
Giornate di chiusura: tutti i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1' gennaio

Fotografie a cura dell'Ufficio Stampa del Castello del Buonconsiglio -