Venerdì, 31 Marzo 2017 - 12:14 Comunicato 715

Presentato il libro del professor Giorgio Vittadini
Una scuola che sappia educare

La scuola non dovrebbe solo istruire, ma anche educare alla vita, riuscendo a far acquisire ai ragazzi la consapevolezza delle proprie potenzialità. Questo il tema al centro del libro di Giorgio Vittadini “Far crescere la persona – La scuola di fronte al mondo che cambia”, presentato ieri sera, presso la Facoltà di Economia a Trento, alla presenza del presidente e assessore provinciale all'istruzione Ugo Rossi.

“Siamo ancora legati a una antica concezione di scuola – ha detto Vittadini – che trasmettere nozioni. Ma studi scientifici recenti, come quello condotto dall’americano Heckman, hanno dimostrato che il miglior apprendimento non è quello che si basa sul passaggio di nozioni, ma quello che ha la capacità di guardare anche ad altri aspetti della personalità dello studente, ovvero alle cosiddette competenze trasversali, come la responsabilità, la stabilità emotiva o il sapersi relazionare con gli altri. La scuola cambia davvero soltanto se punta su autonomia e parità – ha detto ancora Vittadini – come avete fatto qui in Trentino”.
“Il tema del cambiamento nella scuola, settore tradizionalmente restio ai mutamenti, è fondamentale, perché siamo pienamente consapevoli – ha sottolineato Ugo Rossi – che per favorire lo sviluppo economico e sociale di questa terra sia assolutamente strategico innalzare la qualità del nostro capitale umano. Proprio per cercare di interpretare al meglio i profondi mutamenti sociali degli ultimi anni, abbiamo posto la scuola al centro dell’agenda politica provinciale, con un impegno straordinario che si è indirizzato su alcune traiettorie, a cominciare dall’apprendimento delle lingue che sono, evidentemente, uno strumento indispensabile per permettere ai ragazzi di relazionarsi con il mondo. Abbiamo poi – ha detto Rossi – investito sul rapporto fra la scuola e il territorio circostante, a cominciare dalle imprese che devono capire quanto possa essere utile dialogare con le scuole per favorire la competitività complessiva del sistema. Una parola, competitività, - ha precisato il governatore - che a volte viene considerata con un’accezione negativa, ma che in realtà significa preparare i ragazzi ad affrontare e vincere le sfide della vita, a cominciare da quella del mercato del lavoro. Naturalmente – ha aggiunto – la scuola deve anche essere inclusiva, ovvero non lasciare indietro nessuno, per questo abbiamo investito molto anche sui bisogni educativi speciali".
"Dobbiamo anche lavorare – ha concluso Rossi – per cercare di aiutare i nostri ragazzi ad utilizzare, con consapevolezza e attenzione, i nuovi mezzi di comunicazione e di relazione, come i social network. Una sfida complessa, che tuttavia dobbiamo assolutamente porci".

(fm)


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