Venerdì, 25 Settembre 2020 - 21:36 Comunicato 2216

Una nuova coscienza ambientalista per disegnare una società in grado di contrastare le disuguaglianze

Un libro che ricostruisce le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita della coscienza ambientalista contemporanea. Stiamo parlando di “La scoperta dell'ambiente. Una rivoluzione culturale” di Stefano Nespor, pubblicato da Laterza e presentato oggi al Festival dell’Economia. Ne hanno discusso l’autore, che ha disegnato la nuova visione del mondo raggiunta attraverso un'evoluzione della sensibilità ambientale, e Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, ma anche una delle voci più importanti dell’arcipelago verde in Italia. Un momento di riflessione che, partendo da Greta Thunberg, ha posto l’accento sulla necessità di dare forma ad una società sempre più attenta alle tematiche ambientaliste.

Introdotto dalla giornalista di Repubblica Tonia Mastrobuoni, Stefano Nespor ha subito ricordato come la “scoperta” dei temi dell’ambiente, così come li percepiamo oggi, si leghi alla Conferenza di Rio del 1992 anche se le radici naturalmente sono ben più profonde. <Oggi la voce di Greta Thunberg e la sua capacità di mobilitare i giovani - ha sottolineato Nespor - è importante ma prima di lei in passato ci sono stati diversi movimenti ambientalisti giovanili, in Europa e negli Stati Uniti, che agivano contro gli Stati e chiedevano protezione per il loro futuro>.

Fondamentale in questo ambito è la celebre causa “Urgenda”, storica sentenza olandese, nella quale i giudici stabilirono il diritto dei giovani ad ottenere il rispetto dello Stato per gli accordi presi nelle varie conferenze sul clima. <Quella è stata una grande novità – ha spiegato Nespor – perché i giudici hanno preso posizione e per la prima volta il diritto dei giovani al loro futuro è stato tutelato dalla legge >. Un altro grande passo per la difesa dell’ambiente si lega negli ultimi decenni agli scienziati: <Per anni la maggior parte degli scienziati sono stati i portavoce dei governi e della politica. Poi la scienza si è schierata con i giovani per la salvaguardia del pianeta, a partire, era il 1988, da Hansen dirrettore di un importante centro della Nasa che fra i primi denunciò il pericolo dei cambiamenti climatici> . Elly Schlein si è soffermata sulle difficoltà di affermazione del movimento dei verdi in Italia, nonostante ci siano migliaia di giovani che scendono in piazza a favore dell’ambiente, a differenza di altri Paesi europei: <Le forze ecologiste in Italia fanno fatica a trovare il loro spazio – ha evidenziato Elly Schlein – nonostante la grande sensibilità dei giovani e non solo sui temi dell’ambiente. Una chiave per superare queste difficoltà è quella di tenere insieme la questione sociale a quella ambientale anche attraverso l’analisi del rapporto fra diseguaglianze e clima>.

La sfida per il nostro Paese secondo la Schlein è quella di:  <Attuare una transizione ecologica che possa portare ad un’occupazione di qualità. Non si tratta di un processo semplice ma è necessario perché i settori dell’economia verde sono anche ad alta densità occupazionale. Oggi le risorse sono disponibili, anche a livello europeo e quindi non ci sono più scuse: è questo il momento giusto per percorrere con decisione le strade di uno sviluppo sostenibile anche per la tutela della biodiversità e delle risorse planetarie>.



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