Lunedì, 09 Marzo 2015 - 02:00 Comunicato 541

Approvata dalla Giunta una prima delibera sul Piano d'azione nazionale, entro fine giugno la definizione delle fasce di rispetto
USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI: ECCO COME SI APPLICHERÀ IL "PAN" IN TRENTINO

Sarà il Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste a svolgere le funzioni di coordinamento delle azioni previste per l'attuazione, in provincia di Trento, del Piano nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, il cosiddetto PAN. Lo prevede la delibera con la quale la Giunta provinciale ha approvato stamane le disposizioni generali per l'applicazione del PAN, documento che descrive le misure che dovranno essere realizzate per perseguire gli obiettivi della direttiva 2009/128/CE per un utilizzo più rispettoso della salute umana e dell'ambiente. La delibera - che è firmata dagli assessori all'agricoltura Michele Dallapiccola, alla salute Donata Borgonovo Re e all'ambiente Mauro Gilmozzi - individua 7 azioni (una delle quali, relativa all'irrorazione aerea, per altro vietata, non interessa il Trentino), in buona parte già attuate nella nostra provincia, per ognuna delle quali è indicato "chi fa che cosa" e quando. Sotto il profilo della tutela della salute, viene inoltre previsto il monitoraggio costante dell'Azienda provinciale per i Servizi sanitari, che dovrà predisporre un report annuale. Per una più puntuale definizione delle modalità applicative di dette misure, in particolare per quanto riguarda le distanze minime per i trattamenti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, l'applicazione delle fasce non trattate e l'aggiornamento delle linee guida in materia di manipolazione e stoccaggio dei presidi fitosanitari, si dovrà attendere fino al 30 giugno.-

Queste, in sintesi, le "azioni" previste per l'attuazione del PAN.
1. Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti
La situazione attuale
I corsi di formazione hanno una durata differenziata a seconda che si tratti di primo rilascio dell'autorizzazione (8 ore) o di rinnovo (3 ore). Attualmente in provincia di Trento risultano attive circa 10.000 autorizzazioni all'acquisto e 270 autorizzazioni alla vendita dei prodotti fitosanitari classificati come molto tossici, tossici e nocivi.
Le nuove disposizioni
E' previsto un sistema di formazione e rilascio delle abilitazioni rivolto agli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, ai venditori ma anche a chi svolge attività di assistenza tecnica alle aziende agricole nel campo della difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari (nuova figura).
A partire dal 26 novembre 2015 l'abilitazione diventa necessaria per la vendita, l'acquisto e l'utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari per uso professionale indipendentemente dalla loro classificazione tossicologica.
Sono in corso le procedure per istituire, da parte delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano il nuovo sistema di formazione finalizzato al rilascio delle abilitazioni. E' prevista l'organizzazione di corsi di formazione della durata di 25 ore, più l'esame finale, per il rilascio delle abilitazioni alla vendita ed alla consulenza e di 20 ore, più l'esame finale, per il conseguimento dell'abilitazione all'acquisto e all'utilizzo,
Per i rinnovi di tutte le abilitazioni la durata dei corsi è prevista di 12 ore e non è previsto l'esame finale. L'attività di aggiornamento può essere effettuata sia attraverso specifici corsi sia attraverso un sistema di crediti formativi da acquisire nel periodo di validità dell'abilitazione.
Le abilitazioni rilasciate con il vecchio sistema mantengono la validità fino alla loro naturale scadenza.
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, con funzioni di coordinamento;
- Dipartimento Salute e solidarietà sociale;
- Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS);
- Soggetti esecutori della formazione.
I tempi di attuazione
E' in corso di approvazione il nuovo sistema formativo.
2. Informazione e sensibilizzazione
La situazione attuale
Allo stato attuale non è predisposto un programma a livello provinciale che prevede l'informazione e la sensibilizzazione della popolazione sui rischi e i potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana, per gli organismi non bersaglio e per l'ambiente dei prodotti fitosanitari e sull'utilizzo di alternative non chimiche. Per quanto concerne le modalità attraverso le quali gli agricoltori sono tenuti ad informare o comunque segnalare l'effettuazione del trattamento alle persone che potrebbero essere esposte al rischio di dispersione dei prodotti irrorati o che potrebbero accedere in prossimità o nelle aree trattate è stato predisposto e approvato dalla Giunta provinciale uno schema di Regolamento di igiene e sanità (deliberazione della Giunta provinciale n. 1183 del 19 maggio 2010) che i Comuni possono utilizzare per elaborare ognuno le proprie regolamentazioni.
Le nuove disposizioni
Su un sito web nazionale è prevista, a cura dei Ministeri agricoltura, ambiente e sanità, la creazione di un programma di informazione e di sensibilizzazione della popolazione.
Le regioni e Province autonome definiscono le modalità di segnalazione dei trattamenti con prodotti fitosanitari in ambito agricolo in prossimità di aree potenzialmente frequentate da persone (sentieri natura, percorsi salute, fiteness con attrezzature sportive all'aperto, piste ciclabili, aree di sosta, ecc.) e in ambiti extra-agricoli, come ad esempio trattamenti realizzati in parchi e giardini pubblici, ai bordi o alle alberature stradali, ecc.
Le aziende agricole, al fine di tutelare le proprie produzioni, con particolare riguardo a quelle ottenute con il metodo biologico, possono richiedere alle aziende confinanti di essere informate circa gli interventi fitosanitari e i relativi principi attivi impiegati.
Regioni e Province autonome promuovono azioni per favorire l'attivazione di insegnamenti nell'ambito delle attività di istruzione superiore e dei corsi di laurea pertinenti e l'integrazione dei corsi esistenti, sulle materie trattate dal Piano.
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, con funzioni di coordinamento;
- Dipartimento Salute e solidarietà sociale;
- Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS).
Attività da implementare
L'Amministrazione provinciale, mediante l'aggiornamento della deliberazione della Giunta provinciale n. 1183 del 19 maggio 2010, provvederà, fra l'altro, a:
- individuare le tipologie di aree alle quali va applicato l'obbligo di segnalazione dei trattamenti con prodotti fitosanitari, la cui puntuale individuazione avviene a cura delle Amministrazioni locali competenti sulla base di specifiche conoscenze territoriali;
- quantificare il termine "in prossimità";
- definire le modalità specifiche di segnalazione, d'intesa con il Consiglio delle autonomie locali.
Verranno attivati contatti con la Fondazione Mach di San Michele all'Adige e con l'Università di Trento al fine di diffondere la conoscenza del Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Tempi di attuazione
Aggiornamento della deliberazione della Giunta provinciale n. 1183 del 19 maggio 2010 da effettuarsi entro il 30 giugno 2015.
3. Controllo delle attrezzature per l'applicazione dei prodotti fitosanitari
La situazione attuale
La problematica inerente il controllo delle macchine irroratrici è stata affrontata in Trentino già a partire dagli anni novanta. Dal 1998 il servizio di verifica e controllo delle irroratrici è stato svolto dall'Associazione dei produttori ortofrutticoli trentini (APOT). A partire dal 2008 nei disciplinari di produzione integrata per il settore ortofrutticolo è stato introdotto l'obbligo di verifica ogni 5 anni della funzionalità delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci presso una struttura terza.
Nel corso del 2010 APOT ha acquistato due nuove attrezzature mobili per far fronte alle esigenze di verifica imposte nei disciplinari di produzione integrata e ciò ha permesso di sottoporre a controllo circa 1.000 atomizzatori all'anno rispetto ad un parco macchine stimato in circa 9.000 unità per l'intero settore agricolo (frutticolo, viticolo e colture erbacee)
La Provincia autonoma di Trento, anticipando le disposizioni contenute nel PAN, nel 2012 ha istituito il sistema di controllo al fine di favorire il rispetto della scadenza per il controllo di tutte le irroratrici entro il 26 novembre 2016 (deliberazione della Giunta provinciale n. 2009 del 21 settembre 2012). Sulla base delle esperienze maturate precedentemente sui Centri prova, ha reso obbligatoria la taratura presso i Centri prova.
Nel corso del 2013 sono stati riconosciuti 4 Centri prova ed è stata rilasciata un'autorizzazione temporanea ad operare ad un Centro prova già riconosciuto da altra Regione.
Le nuove disposizioni
Le nuove disposizioni prevedono che le attrezzature per l'applicazione di pesticidi impiegate per uso professionale siano ispezionate almeno una volta entro il 26 novembre 2016 e poi successivamente ad intervalli regolari (ogni 5 anni fino al 2020 ed ogni 3 anni successivamente).
Il PAN distingue fra:
- controllo funzionale - verifica dell'idoneità tecnica di tutte le componenti meccaniche dell'irroratrice;
- regolazione o taratura – fornitura di tutte le informazioni di messa a punto della macchina e di operatività in campo per la corretta distribuzione dei quantitativi di miscela desiderati. Questa seconda operazione può essere effettuata direttamente dall'agricoltore o presso i Centri prova (volontaria).
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Servizio Agricoltura, con funzioni di coordinamento;
- Fondazione Edmund Mach (FEM).
Tempi di attuazione
Il servizio è già stato attivato (deliberazione della Giunta provinciale n. 2009 del 21 settembre 2012).
4. Misure specifiche per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche: rete ferroviaria e stradale, aree frequentate dalla popolazione, aree naturali protette
Situazione attuale
Attualmente la Provincia dispone di tre strumenti per la gestione e la tutela del patrimonio idrico:
· il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (PGUAP);
· il Piano di tutela delle acque (PTA): con deliberazione n. 1636 del 22 settembre 2014 è stato approvato in via preliminare il nuovo PTA nel quale sono previste misure specifiche per ridurre l'impatto dei fitofarmaci sui corsi d'acqua.
· il Piano provinciale di risanamento delle acque (PPRA).
L'Amministrazione ha altresì adottato specifiche linee guida in materia di utilizzo sostenibile di prodotti fitosanitari che sono di riferimento per le Amministrazioni comunali nella emanazione delle discipline in materia di loro competenza (deliberazione della Giunta provinciale n. 1183/2010).
Le nuove disposizioni
Entro 12 mesi dall'entrata in vigore del Piano i Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute devono predisporre specifiche linee guida che riguardano:
- la tutela dell'ambiente acquatico e del'acqua potabile;
- le misure volontarie di accompagnamento volte a minimizzare i rischi associati alla deriva, al ruscellamento e alla percolazione;
- la tutela delle biodiversità;
- le misure volontarie per favorire l'applicazione e l'integrazione di quelle di protezione dei Siti Natura 2000 e delle aree naturali protette.
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, con funzioni di coordinamento;
- Dipartimento Salute e solidarietà sociale;
- Dipartimento Infrastrutture e mobilità;
- Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS);
- Comunità di Valle e Comuni;
- Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige.
Attività da implementare
Sulla base delle attuali disposizioni del PAN l'Amministrazione provinciale e le Amministrazioni locali individuano le aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili costituite da parchi e giardini pubblici, campi sportivi, aree ricreative, aree verdi all'interno di plessi scolastici, parchi gioco per bambini, superfici in prossimità di strutture sanitarie alle quali andrà applicata la fascia di rispetto di 30 metri prevista per l'applicazione dei prodotti fitosanitari.
L'Amministrazione provinciale definisce altresì le misure di contenimento della deriva che consentono la riduzione della fascia di rispetto a 10 m.
Entro due anni dall'entrata in vigore del PAN le Regioni e Province autonome definiscono protocolli tecnici (Disciplinari) che regolamentano i trattamenti nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, redatti in collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini.
Tempi di attuazione
Entro il 30 giugno 2015 aggiornamento della deliberazione della Giunta provinciale n. 1183 del 19 maggio 2010 per gli aspetti riguardanti l'applicazione di fasce non trattate, d'intesa con il Consiglio delle autonomie locali.
Entro il 12 febbraio 2016 definizione dei protocolli tecnici che regolamentano i trattamenti nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.
5. Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze
La situazione attuale
Le "Linee guida in materia di utilizzo sostenibile di fitosanitari" rappresentano il riferimento per le Amministrazioni comunali nell'emanazione delle discipline in materia di loro competenza, assicurando per questa via la maggiore omogeneità regolamentare possibile sul territorio provinciale.
I disciplinari di produzione integrata del settore frutticolo riprendono i contenuti delle linee guida provinciali rendendoli obbligatori per tutte le aziende aderenti, salvo il rispetto di disposizioni più restrittive adottate con singoli regolamenti comunali.
Per quanto concerne il trattamento degli imballi e delle rimanenze dei prodotti fitosanitari è attivo l'Accordo di programma per la gestione dei rifiuti nelle aziende agricole, anche zootecniche, e nelle cooperative agricole, sottoscritto l'1 agosto 2013.
Le nuove disposizioni
Il PAN detta disposizioni specifiche, obbligatorie dal 1' gennaio 2015, per quanto riguarda:
· lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari;
· la manipolazione, diluizione e miscelazione dei prodotti fitosanitari prima dell'applicazione;
· la manipolazione degli imballaggi e delle rimanenze di prodotti fitosanitari;
· il recupero o riutilizzo della miscela fitoiatrica residua nell'irroratrice al termine del trattamento;
· la pulizia dell'irroratrice al termine della distribuzione;
· il recupero e lo smaltimento delle rimanenze di prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi.
Il PAN prevede inoltre l'adozione da parte delle Regioni e Province autonome di misure di accompagnamento per incrementare i livelli di sicurezza nelle fasi di manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari.
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste con funzioni di coordinamento;
- Dipartimento Salute e solidarietà sociale;
- Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS);
- Fondazione Edmund Mach (FEM).
Attività da implementare
Devono essere rivisti ed aggiornati i contenuti delle "Linee guida in materia di utilizzo sostenibile di fitosanitari" approvate con deliberazione della Giunta provinciale n- 1183 del 19 maggio 2010.
Si rende inoltre opportuna un'azione di informazione e sensibilizzazione rivolta a tutti gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari sul rispetto delle disposizioni.
Vengono individuate le soluzioni tecniche e le tipologie di impianti e/o strutture più idonee per la pulizia delle attrezzature e per il trattamento delle acque di lavaggio.
Rimane in vigore l'Accordo di programma per la gestione dei rifiuti nelle aziende agricole.
Tempi di attuazione
Aggiornamento della deliberazione della Giunta provinciale n. 1183 del 19 maggio 2010 da effettuarsi entro il 30 giugno 2015 d'intesa con il Consiglio delle autonomie locali.
6. Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Situazione attuale
Già negli anni ottanta gli operatori agricoli avevano autonomamente adottato protocolli di autodisciplina, cioè un insieme di disposizioni tecniche mirate in particolare al contenimento dell'uso di prodotti fitosanitari.
A partire dagli anni 2000 il metodo della produzione integrata è stato regolamentato a livello provinciale
Tali disposizioni sono state da poco aggiornate con la deliberazione della Giunta provinciale n. 1675 del 29 settembre 2014.
La necessità di definire un quadro normativo che codifichi la produzioni integrata è contemporaneamente maturata anche a livello nazionale: l'accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 20 marzo 2008 ha sancito la costituzione di un Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI);
Allo stato attuale il disciplinare di produzione integrata per la coltura del melo della Provincia autonoma di Trento segue l'iter di verifica della conformità alle Linee guida nazionali di produzione integrata. Per tutti i produttori ortofrutticoli associati a cooperative/organizzazioni dei produttori aderenti ad APOT c'è l'obbligo di rispettare i disciplinari di produzione integrata approvati a livello provinciale. Nei programmi operativi ora realizzati ai sensi del regolamento (UE) n. 1308/2013 da alcune organizzazioni dei produttori sono previsti incentivi alle aziende frutticole che adottano il disciplinare di produzione approvato per la coltura del melo.
L'agricoltura biologica in Trentino si è sviluppata ed affermata valorizzando le risorse ambientali e le potenzialità produttive di alcuni territori secondo le rispettive vocazioni colturali. Le aziende complessivamente coinvolte sono oltre 500 su una superficie di circa 5.000 ettari.
Le nuove disposizioni
Le nuove disposizioni introducono la difesa integrata obbligatoria. Essa prevede:
- l'applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti;
- l'utilizzo di mezzi biologici di controllo dei parassiti;
- il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate;
l'uso di prodotti fitosanitari che presentano il minoro rischio per la salute umana e l'ambiente tra quelli disponibile per lo stesso scopo.
Viene introdotta la difesa integrata volontaria che prevede il rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata definiti secondo le modalità previste dal SQNPI e dai sistemi di certificazione regionali.
Il livello di applicazione della produzione integrata già raggiunto dalle aziende agricole della provincia consente di guardare con tranquillità all'introduzione degli impegni previsti dalla nuova regolamentazione. La coltivazione del melo, adottando un disciplinare conforme alle Linee guida nazionali di produzione integrata, si colloca già a livello della difesa integrata volontaria.
Soggetti coinvolti e coordinamento
- Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, con funzioni di coordinamento;
- Fondazione Edmund Mach (FEM);
Attività da implementare
Adeguamento disciplinari di produzione integrata provinciali.
Le colture del settore ortofrutticolo, ad esclusione del melo, e la viticoltura adottano disciplinari di produzione che con alcune modifiche ed integrazioni possono ottenere la conformità alle Linee guida nazionali di produzione integrata.
Attraverso la Fondazione Edmund Mach verrà garantito:
- il servizio di informazione e comunicazione per assicurare la diffusione e l'applicazione della difesa integrata da parte degli utilizzatori professionali
- il monitoraggio delle avversità, compreso l'utilizzo di modelli previsionali, ai fini dell'applicazione della difesa integrata obbligatoria o volontaria e del metodo biologico;
- l'emanazione di bollettini periodici a valenza territoriale che sulla base dei risultati dei modelli previsionali e delle reti di monitoraggio forniscono indicazioni operative sulle coltura del melo, della vite (valutare se inserire anche altre colture) per l'applicazione della difesa integrata obbligatoria, volontaria e del metodo biologico
- il servizio di assistenza tecnica e la consulenza agli utilizzatori professionali (da considerare anche l'ambito extragricolo).
Tempi di attuazione
La misura è attivata attraverso gli accordi di programma tra la Provincia autonoma di Trento e la Fondazione Edmund Mach. (c.z.)
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