"Il Trentino nell'Universiade ha rappresentato l'Italia", ha sottolineato Mellarini esprimendo un ringraziamento non solo ai membri del comitato, ma anche ai volontari, ai giovani, alle istituzioni che si sono impegnate per la realizzazione dell'evento, in particolare ai Presidenti della Provincia autonoma Lorenzo Dellai e Alberto Pacher, che sono stati presenti fin dalla prima idea iniziale e a Marta Dalmaso, presente oggi all'incontro, assessore provinciale all'Istruzione e spot della scorsa legislatura. l'Universiade è stata caratterizzata dalla capacità di accoglienza e ospitalità, da una gestione oculata delle risorse e dall'incontro fra giovani appartenenti a tanti popoli diversi, che grazie a questa occasione il Trentino è riuscito ad avvicinare. Organizzata in solo 15 mesi e con un budget ridotto all'osso rispetto alle precedenti edizioni, l'Universiade ha evidenziato le grandi potenzialità della rete di volontariato sociale e sportivo del territorio - sono stati infatti 2.100 i volontari impegnati - avvalendosi della grande dotazione strutturale e infrastrutturale del Trentino. Questa esperienza ha lasciato un'importante eredità, come ha evidenziato Sergio Anesi, presidente del comitato organizzatore, non solo perché ha generato un indotto di 14,6 milioni di euro, con oltre 30.000 pernottamenti, ma anche per il significativo ritorno di immagine. Basti solo pensare al mezzo miliardo di contatti (giornali, radio, tv e social network), che l'area comunicazione ha registrato per l'evento, con 630 ore di trasmissioni televisive e 136 milioni di spettatori in tutto il mondo. Dopo questa esperienza, lo sport come veicolo di innovazione, come ha ricordato il professor Paolo Bouquet, vicepresidente del comitato, è entrato a pieno titolo nell'asse formazione, ricerca e trasferimento tecnologico che caratterizzano il piano strategico dell'Università di Trento.(sm)
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