Sabato, 13 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 990

Si terrà il 16 aprile dalle 9 alle 17.30, presso il Polo universitario delle professioni sanitarie in via Briamasco a Trento
UN WORKSHOP PER GESTIRE LE SITUAZIONI AMBIENTALI CON RISCHI PER LA SALUTE

Martedì 16 aprile dalle 9 alle 17.30, presso il Polo universitario delle professioni sanitarie in via Briamasco a Trento, si terrà un workshop organizzato con il coordinamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - ufficio di Venezia (World Health Organization), rivolto a responsabili: della direzione prevenzione dell'Azienda provinciale per i Servizi sanitari, dell'Agenzia provinciale protezione ambiente e dell'Assessorato alle salute e politiche sociali. Obiettivo: fornire indicazioni su come rendere più efficaci le informazioni e la comunicazione in caso di situazioni ambientali con possibili rischi per la salute. Il workshop sarà aperto alle 9 da: Ugo Rossi,assessore provinciale alla salute e politiche sociali; Erio Ziglio, dell'Ufficio europeo dell'OMS per gli investimenti per la salute e lo sviluppo, Venezia; Marco Martuzzi, dell'Ufficio europeo dell'OMS per l'ambiente e la salute, Bonn.-

Amministrazioni pubbliche a vario livello si trovano frequentemente nella condizione di gestire complesse situazioni concernenti determinanti ambientali di salute. Questa problematicità è molto evidente nei casi di episodi di allarme o preoccupazione per la salute legate alla presenza di fattori di rischio ambientali accertati o sospetti, legati ad esempio ad attività industriali o agricole. La gestione di queste problematiche da parte delle autorità locali richiede competenze diverse e comporta interventi di diversa natura. Non solo è necessaria la capacità tecnica per valutare realisticamente la portata dei possibili impatti, ma occorre anche una accorta gestione delle informazioni, delle evidenze, della comunicazione sul rischio e delle relazioni con gli 'stakeholder' rilevanti. Un esempio che illustra bene queste problematiche è quello delle implicazioni di salute delle "aree a rischio di crisi industriale" (per usare la terminologia legislativa italiana di qualche anno fa), particolarmente difficile per la complessità, l'incertezza, la frequente carenza di dati affidabili, i forti interessi invariabilmente presenti (quali il conflitto fra istanze industriali, occupazionali e ambientali), la necessità di intraprendere simultaneamente azioni di ricerca e di bonifica, spesso attraverso collaborazioni fra diversi settori, e altro ancora. La tematica dei siti contaminati è peraltro quanto mai attuale a livello locale oggi dopo il recente decreto ministeriale di declassamento di 22 Siti di Interesse Nazionale a Siti di Interesse regionale.
La crescente domanda di partecipazione nelle politiche di gestione del rischio da parte di cittadinanza e gruppi di interesse rappresenta una ottima opportunità per l'adozione di politiche partecipate e sostenibili, ma richiede all'autorità sanitaria, e non solo, ulteriori competenze in tema di 'risk management'. È quindi importante disseminare e promuovere le conoscenze accumulatesi in materia e le migliori esperienze, a cominciare da quelle italiane più prossime.
Il bagaglio di conoscenze disponibili è infatti notevole e notevoli sono le esperienze dalle quali si può trarre insegnamento. Gruppi esperti di lavoro operano da molti anni, in Italia e in altri Paesi europei, in questo campo, conducendo analisi epidemiologiche ed ambientali, formulando raccomandazioni di ricerca, di policy (ad esempio circa bonifiche e monitoraggio ambientale e sanitario) e in generale assistendo autorità prepose alla gestione di queste situazioni. Una attenta riflessione sulla comunicazione del rischio ha inoltre chiarito, in tempi recenti, alcuni fondamentali criteri da seguire. (at)

In allegato il programma -