Venerdì, 31 Maggio 2019 - 13:21 Comunicato 1217

Twitter, terrorismo e tendenze verso il populismo di destra

Il professor Francesco Giavazzi ha parlato al Festival dell’Economia sulle tendenze politiche verso un populismo di destra e tendenze "social" dei cittadini, influenzate dal clima di insicurezza e paura prima e dopo gli attentati terroristici. Una ricerca condotta sui post di Twitter ne ha permesso la rappresentazione statistica.

In che modo gli attentati terroristici degli ultimi anni hanno avuto effetto sulla variazione dell’opinione pubblica verso i partiti di estrema destra? E come questa percezione ha condizionato il voto politico?
Alcune risposte possono intravedersi dall’interessante ricerca condotta dal professor Francesco Giavazzi, che è ordinario all’Università Bocconi, editorialista del "Corriere della Sera" e autore di numerosi libri, in passato già dirigente al Ministero dell’Economia e al MIT di Boston. Insieme al suo staff di collaboratori e ricercatori si è dedicato ad una innovativa ricerca, che ha analizzato in chiave statistica e matematica le tendenze social dei cittadini tedeschi su Twitter, per antonomasia il canale più vicino all’informazione e all’immediatezza della voce della politica. Motivo dell’indagine quello di scoprire se esiste una relazione - e in caso affermativo attraverso quale formula rappresentarla - tra la l'orientamento dei cittadini verso il partito Alternative für Deutschland, abbreviato AfD (Alternativa per la Germania), un partito politico tedesco euroscettico la cui collocazione politica è descritta come di destra o di estrema destra che ha vinto le elezioni politiche tedesche nel 2017, e le manifestazioni terroristiche in Europa e nel Mondo che certo influenzano il sentiment popolare. Rappresentati tramite grafici matematici, linee, angoli e tendenze, i risultati confermano lo stretto legame esiste, condizionando in un certo modo l’andamento politico in Europa e non solo. Giavazzi, ha poi spiegato che una ricerca di tal genere impiega enormi risorse, pur essendo completamente “gratuita”. Risorse in termini di tempo perché per scaricare tutti i dati social da Twitter ci vogliono almeno due anni, più il tempo di inserirli in uno speciale “calcolatore”, per l’analisi delle tendenze.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Dall’analisi di questi dati social è possibile quindi prevedere il risultato elettorale? Giavazzi,  dal 1992 al 1994 è stato dirigente generale del ministero dell'Economia, responsabile per la ricerca economica, la gestione del debito pubblico e le privatizzazioni. Collabora inoltre con il "Corriere della Sera" e con "lavoce.info" un archivio on-line di articoli scritti da economisti italiani. A questa domanda risponde convinto portando appunto l’esempio che prende spunto dalla sua ricerca in Germania: “Statisticamente questo indicatore in chiave elettorale è significativo per l’1% , che se pur una piccola percentuale ha pur sempre il suo peso. Una metodologia di analisi che è certamente riproducibile e replicabile anche altrove”.
La politica si sta sempre più appropriando di questi strumenti per orientare il voto. Non è un segreto che politici molto populisti, a cominciare dal Presidente Trump, siano assolutamente in linea con questa tendenza molto social, e di seguito il loro staff per la campagna elettorale e propaganda politica”. Il rischio di tutto questo è che prima o poi questi dati possano essere strumentalizzati: canali social come Facebook hanno già attivato dei meccanismi per impedire di scaricare i dati delle preferenze degli utenti. Twitter non ancora. Quindi, armandosi di santa pazienza e strumenti adeguati, non sarà difficile elaborare linee di tendenza, seppur dell’1%, tra sentiment popolare, fenomeni importanti come il terrorismo, e inclinazione politica dei cittadini a favore di un populismo – di questi tempi  - di destra. 
L’incontro, nella seconda giornata del Festival dell’Economia di Trento, è stato moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Paola Pica in una Sala Filarmonica affollata di giovani studenti, non a caso maestri dei social. Le domande provenienti dal pubblico, in effetti, ne hanno dato piena dimostrazione.



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