"Siamo qui per parlare di futuro - ha introdotto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta - un futuro intelligente, efficace, che coinvolge tutta la comunità. Il linguaggio digitale è il linguaggio del nostro tempo ed è una competenza che va acquisita. Siamo e vogliamo essere informati e sensibilizzati per diventare cittadini attivi. Questa terza edizione di Trento Smart City va proprio in questa direzione. Mettere a disposizione di tutti i cittadini, dai giovani agli adulti, competenze e strumenti per far crescere una comunità più responsabile e consapevole".
Il presidente di FBK Francesco Profumo ha sottolineato come "quello di Trento Smart City sia un progetto sempre più maturo e completo che mette al centro le persone e non solo la tecnologia. La sfida del digitale si vince partendo dalle persone".
Il prorettore vicario dell'Università degli studi di Trento Flavio Deflorian ha portato i saluti del rettore Paolo Collini. "Trento Smart City deve diventare l'occasione - ha sottolineato Deflorian - per estendere l'uso delle tecnologie. L'interconnessione dei piccoli paesi con il centro diventa fattore di sviluppo per l'intero territorio trentino".
Il presidente del Consorzio dei Comuni trentini Paride Gianmoena ha messo in luce l'importanza di fare formazione e di dare la possibilità a tutti di conoscere. Altro aspetto su cui puntare è quello di offrire le stesse possibilità a chi abita in città e nelle valli.
Il direttore generale di APSS Paolo Bordon ha invece posto l'attenzione su come un'azienda sanitaria evoluta non possa esistere senza la digitalizzazione dei suoi servizi. "Abbiamo sempre investito su questa tema e quotidianamente lavoriamo per rendere i servizi fruibili sia sul fronte interno, agli addetti ai lavori, che nel rapporto con i cittadini. Grazie alla tecnologia possiamo entrare nelle case dei nostri pazienti, evitando loro spostamenti. Stiamo lavorando sempre più sull'uso delle tecnologie, solo così riusciremo a mantenere il nostro grado di eccellenza".
Infine il direttore del MUSE Michele Lanzinger ha spiegato come sia importante ascoltare le richieste delle nuove generazioni, soprattutto nell'ambito della salvaguardia del pianeta, e di come il compito di un museo sia quello di proporre un'educazione formale e non formale, in dialogo con la cittadinanza.
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