
Tre i progetti da cui si è partiti ieri, avviati dall'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento per analizzare il potenziale innovativo delle tecnologie digitali, in relazione ai servizi di ricerca del lavoro offerti all'utenza: “Misure di nudging nell’ambito del reinserimento lavorativo e sociale dei beneficiari di reddito di cittadinanza", rivolto ai percettori di reddito di cittadinanza residenti in Trentino; “Innovazione PA. Novelty, focus su CPI”, centrato sulla capacità dei centri per l'impiego di generare innovazione, in ambiti come lo smart working; “Tecnologie digitali e politiche attive del lavoro. Modelli e possibili linee operative di intervento in una prospettiva di early-intervention” concentrato sull'analisi dei destinatari finali dei servizi per l'impiego e in particolare sui cosiddetti “Ready to work” ("pronti per lavorare"). I progetti sono stati sviluppati in collaborazione con alcune realtà nazionali della ricerca universitaria applicata all’ambito delle politiche del lavoro e del welfare comparate.
La dirigente generale del Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia Laura Pedron, che ha aperto il seminario, riagganciandosi alle conclusioni contenute nel Rapporto finale degli Stati Generali del Lavoro, ha sottolineato che la pubblica amministrazione "si trova di fronte a trend emergenti che rivoluzionano lo scenario e sollecitano un rinnovamento del panorama delle politiche del lavoro, verso una progressiva semplificazione e digitalizzazione dei processi e delle procedure e di un riposizionamento strategico dei servizi per l'impiego".
Dopo la presentazione dei progetti è seguita la discussione sulle lezioni apprese, assieme a Franco Fraccaroli e Maria Laura Frigotto dell'Università di Trento e a Stefano Sacchi del Politecnico di Torino. Moderata da Stefania Terlizzi, dirigente generale di ADL, la discussione ha cercato di tracciare un filo rosso tra le diverse esperienze progettuali anche in chiave di restituzione al decisore politico di linee di azione e di elementi di discussione per la tavola rotonda.
Quest'ultima, moderata da Riccardo Salomone, docente all'Università di Trento e presidente di Agenzia del Lavoro, ha offerto l'occasione ai rappresentanti regionali e nazionali presenti di animare un articolato confronto sui temi della presa in carico dell'utenza e lo stato dell’arte di attuazione del programma GOL nei diversi territori. "Dai progetti esaminati - ha sintetizzato Salomone - sono emerse esigenze diversificate rispetto ai target. Persone più lontane dal mondo del lavoro richiedono un approccio più diretto e personalizzato da parte del personale dei servizi per l'impiego, mentre per utenti più pronti ad occuparsi la mediazione degli strumenti tecnologici può essere di maggior utilità. Sul versante delle agenzie, è risultato invece che gli operatori addetti sono mediamente più aperti all'innovazione tecnologica e alla digitalizzazione rispetto ai colleghi di altri ambiti, e questo è un valore aggiunto importante".
Dal confronto sono emersi importanti impegni: in primo luogo naturalmente quello di intercettare e valorizzare l’utenza anche attraverso gli strumenti digitali. Sul piano della presa in carico integrata e del rafforzamento della condizionalità, sarebbe importante semplificare il dialogo con chi è alla ricerca di lavoro, il che potrebbe avvenire anche stimolandolo a muoversi in parziale autonomia, attraverso l'utilizzazione delle tecnologie digitali.
Il secondo impegno riguarda l'inclusione digitale, per permettere ai territori di crescere e svilupparsi. Il digitale è la nuova frontiera non solo per l'impresa, lo è anche per il settore pubblico che, da un lato deve offrire beni e servizi innovativi, e dall'altro, deve sapersi trasformare diventando più efficace ed efficiente. L'imperativo quindi è far crescere le conoscenze digitali a tutti i livelli.
Immagini e interviste a cura dell’Ufficio stampa
Assessore Achille Spinelli
Riccardo Salomone presidente Agenzia del Lavoro
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