Venerdì, 01 Giugno 2018 - 18:13 Comunicato 1260

Trasferimento tecnologico e sviluppo d’impresa

Davanti ad un pubblico nutrito e attento, nell’Aula magna della Facoltà di Giurisprudenza, si è svolta oggi la Tavola rotonda organizzata da HIT-Hub Innovazione Trentino, per il format “Confronti” del Festival.
La Tavola rotonda, coordinata dalla Presidente di HIT-Hub Innovazione Trentino, Anna Gervasoni, ha riunito gli attori del sistema della ricerca e dell’innovazione del Trentino per dialogare sulla rilevanza sempre maggiore che il trasferimento tecnologico avanzato rappresenta per lo sviluppo economico del territorio e la creazione di nuove idee e nuovi modi di fare impresa.
Dibattito molto ricco, facilitato dagli interventi di Sergio Anzelini, Consigliere delegato di Trentino Sviluppo, Paolo Collini, Rettore dell'Università degli Studi di Trento, Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Bruno Kessler, Andrea Segré, Presidente della Fondazione Edmund Mach, in cui si è reso evidente – attraverso le visioni e le esperienze dei protagonisti – un quadro vivace e di grande prospettiva, che si tesse sulla consapevolezza che il sapere e la conoscenza hanno generato e genereranno impresa e occupazione

Questa consapevolezza, condivisa dai relatori della Tavola rotonda, è stata declinata da Paolo Collini che ha sottolineato che “per l’Università occuparsi di tecnologia e di lavoro è naturale. Oggi, intorno a questo Tavolo, decliniamo il tema non guardando ai potenziali  effetti negativi rispetto all’impatto che le tecnologie vanno a creare, sottraendo potenzialmente lavoro. Nel nostro caso possiamo dire che le tecnologie generano lavoro. Lo generano perché producono idee tecnologiche che nascono dalla contaminazione dei saperi. Questa è una grande opportunità: la grande innovazione non nasce quasi mai da uno specifico ambito ma è sempre frutto di ambiti disciplinari diversi. Da noi il trasferimento tecnologico avviene tramite le persone".

Anche Anna Gervasoni, nella sua introduzione prima e nel corso dell’incontro poi, ha messo in luce che mai come “nel nostro caso, il valore innovativo e scientifico delle tecnologie presenti all’interno degli enti di ricerca territoriali insieme all’esperienza maturata nelle organizzazioni dedicate all’innovazione in Trentino nel supporto alla veicolazione delle idee tecnologiche innovative verso l’impresa, contribuiscono in modo sostanziale all’economia locale e creando competenze professionali di alto livello”. 

Nel suo intervento, Francesco Profumo ha evidenziato come "il mondo accademico e della ricerca deve aprirsi all'incontro con professionalità che devono affiancare i ricercatori: analisti finanziari, esperti di valorizzazione della proprietà intellettuale, consulenti aziendali specializzati nel rafforzamento di imprese giovani, market technology analysts che sappiano dare valutazioni sul modello di business. Sono figure poco diffuse da noi di cui un territorio deve dotarsi perché altrimenti l'efficacia degli interventi rischia di essere limitata. Esperti essenziali per evitare che un progetto si sviluppi in modo distorto e i suoi ideatori si muovano da autodidatti. Queste figure è difficile attrarle, inquadrarle e mantenerle nelle Università e pertanto le Università del mondo anglosassone si sono organizzate con la creazione di Technology Transfer Office fuori dall’Università, ma governate dalle Università stesse (Oxford Innovation, Imperial College Innovation, ecc.). Questo processo si è avviato anche in Italia, e il primo esempio è proprio a Trento, con la creazione di Hub Innovazione del Trentino (HIT), i cui soci sono l’Università di Trento, la Fondazione Edmund Mach, la Fondazione Bruno Kessler e Trentino Sviluppo"

Andrea Segré, nella sua analisi ha rimarcato come il trasferimento tecnologico sia nel DNA della Fondazione Mach “fin dalle origini, con le cattedre ambulanti. Oggi il trasferimento tecnologico si porta avanti con nuovi strumenti. A San Michele c’è un Centro Ricerca e Innovazione che genera nuova conoscenza e questo è il motore di tutto. Va tenuto a mente che portare sul mercato i risultati scientifici richiede sforzi progettuali ed economici. Servono facilitatori che mettano in comunicazione ricerca e imprese. HIT per noi è proprio questo: il consorzio ha acquisito una personalità di alto profilo che ci aiuta in questo percorso”.

Molti i casi esemplificativi e le buone pratiche portati dai relatori, case histories che rendono evidente la struttura consolidata del sistema dell’innovazione trentino, più che mai attento ai nuovi paradigmi di lavoro che emergono dal rapido evolversi di tecnologie e riferimenti nazionali e internazionali.

“Da diversi anni lavoriamo con aziende innovative – conferma Sergio Anzelini - alcune di queste originate da percorsi di trasferimento tecnologico. I nostri poli e Business Innovation Centre ospitano 130 aziende che danno lavoro ad oltre 720 occupati e generano un volume d’affari di circa 400 milioni di euro. Qual è il principale fattore di successo di un territorio dentro la competizione globale? Sta nella capacità di adattarsi con flessibilità e rapidità al continuo mutare del contesto economico e industriale e nel riuscire a mettere a sistema l’eccellenza della ricerca, il mondo della formazione e l’ecosistema delle imprese. ProM Facility di Polo Meccatronica nasce proprio per questo: un luogo fisico dove ricercatori, studenti e imprenditori lavorano fianco a fianco su prototipi e prodotti concreti con il supporto delle migliori tecnologie oggi a disposizione dell’industria 4.0”.

Anche questo appuntamento del Festival dell'Economia ha contribuito a mettere a tema aspetti economici e competenze ben presenti sul territorio. Il contributo delle tecnologie rispetto allo sviluppo dell'imprenditorialità 4.0 e la conseguente apertura di nuovi scenari occupazionali sono cifre già evidenti nel sistema di riferimento, che opera per questo in spiccata connessione con il panorama nazionale e internazionale.

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