Venerdì, 04 Giugno 2021 - 20:22 Comunicato 1401

Torniamo a muoverci, ma con sostenibilità

Tornare a muoversi senza lasciare impronte è il titolo del forum organizzato al Teatro Sociale di Trento con Vera Fiorani, Alberto Viano, Diego Cattoni, e Andrea Giuricin, coordinati dalla giornalista del Corriere della Sera, Paola Pica. L’introduzione è stata curata da Carlo Scarpa, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Brescia che ha richiamato i temi generali dell’incontro, in sintesi, la complessiva ripartenza del paese, rispetto alla quale il trasporto dovrà essere "l’olio che fa funzionare la macchina”, trascendendo lo smart working. Gli effetti di lungo periodo di questa pandemia invitano necessariamente a differenziare il trasporto a lunga distanza da quello locale. Quella tra ferrovia e gomma è una diatriba sbagliata, perché la struttura del nostro paese, la diffusione del suo territorio, richiedono che non si possa contare solo sulla ferrovia, ma si debbano utilizzare altre modalità, come quella su gomma, inevitabilmente, anche dal punto privato. La soluzione è far convivere le varie modalità e farle diventare compatibili, senza lasciare impronte ambientali. Determinante il tema dell’urbano, sarebbe un grave errore perdere la mobilità all’interno delle città. “Se dobbiamo vivere le città, dobbiamo far vivere il trasporto - ha affermato Scarpa - . Dovremo pensare e costruirne le soluzioni. Tutte le pandemie hanno impattato sulle città fino alle ultime pesti importanti quando è stata data una risposta intelligente oltre il distanziamento sociale: la costruzione di città intelligenti. Speriamo che la ragione salvi la vita nelle nostre città”.

Da parte sua, Vera Fiorani, Amministratrice delegata e Direttrice generale di Rete Ferroviaria Italiana, ha illustrato il futuro del trasporto su ferro. “La ferrovia è considerata giustamente la modalità più sostenibile delle modalità, ma il valore sta nel come progettiamo la ferrovia, riducendo e rispettando l’ambiente e il territorio. Quando lavoriamo sul suo sviluppo, dobbiamo usare degli strumenti per comprendere gli impatti che noi andiamo a creare: migliorare e potenziare, riducendo al minimo l’impatto e aumentando la sostenibilità”. Sui temi della mobilità, la dottoressa Fiorani ha affermato che, in RFI, nell’ambito di distanze maggiori di 60 km si progetta per aumentare la velocità, mentre sotto tale soglia, nelle aree urbane e extra urbane, si progetta per aumentare le frequenze. Ha quindi espresso plauso nei confronti dell’importante pacchetto di supporti da parte dello Stato che, con 32 miliardi di euro dedicati allo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria, ha testimoniato la percezione e il convincimento che questa modalità sarà quella che aiuterà a riavviare il sistema economico nazionale. L’AD di RFI ha spiegato infine, che nel concepire una modalità sostenibile in ambito urbano, per favorire il migliore accesso alle stazioni, vengono studiate le caratteristiche di ciò che ruota attorno ad esse in un raggio di 3 km e da questi studi vengono impostati i nuovi progetti di mobilità. 

Lo stato dell’arte dell’auto elettrica è stata presentata da Alberto Viano, Amministratore delegato di LeasePlan Italia, società leader in leasing automobilistico. “Abbiamo il privilegio di essere una di quelle aziende che ha trasformato l’auto in un servizio, togliendo il problema dell’investimento e trasformandolo in un canone - ha affermato il dottor Viano -. Se mettiamo a confronto dati equivalenti di un’autovettura a carburante e di un’auto elettrica, quest’ultima presenta costi uguali o addirittura inferiori, se in presenza di contratti di utilizzo e soprattutto se si percorre molti chilometri. Oltre a questo - ha spiegato Alberto Viano - ci sono altri elementi che porteranno ad una elettrificazione: nel Piano Nazione di Ripresa e Resilienza è emersa la consapevolezza che degli attuali 14mila punti di ricarica, solo mille hanno una potenza superiore ai 100 kw. Si prevede quindi di realizzare 31mila punti di ricarica di cui 21mila ad alta potenza e questo ci avvicinerà inesorabilmente alla convenienza di un passaggio ad auto elettrica”. Il futuro quindi prevede preferenza dell’auto elettrica per non lunghe percorrenze e poi cambio convinto, con conseguente calo del prezzo e aumento del parco circolante a zero emissioni con un grande impatto sulla qualità dell’aria e sulla piacevolezza del guidare. L’auto elettrica quindi è effettivamente conveniente e lo diventerà ancora di più quando la scopriremo come una autovettura più disponibile. “Oggi - ha concluso Viano - è importante che lo Stato favorisca una mobilità individuale con la libertà del viaggio, ma favorisca la transizione ad una mobilità dall’impatto più contenuto, realizzando le infrastrutture migliori e affermi il suo ruolo insediando punti di ricarica ovunque anche in luoghi anti economici in una logica di servizio universale. Con un’incentivazione fiscale non a spot, ma stabile”.

Diego Cattoni, Amministratore delegato di Autostrada del Brennero SpA, ha illustrato la strategia aziendale seguita dalla Società negli ultimi anni per raggiungere il più ambizioso dei traguardi: zero incidenti e zero emissioni lungo il principale collegamento dell’Italia con il resto d’Europa. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza indica nella transizione ecologica e digitale i due pilastri sui quali costruire il futuro del Paese. A noi fa davvero piacere perché sono proprio i due obiettivi che ci siamo già dati per realizzare il primo Green Corridor d’Europa lungo l’asse del Brennero, auto a zero emissioni”. L’AD di Autostrade ha poi voluto tracciare un breve quadro dei progetti in essere.  “Oggi dal passo del Brennero transita più del 10% di tutto l’import-export nazionale, oltre 55 milioni di tonnellate di merci l’anno, e una parte considerevole del nostro turismo. Il tema di questa edizione del Festival – ha aggiunto – è il nuovo ruolo dello Stato in rapporto con le imprese, le comunità e le istituzioni. Mi sento di dire che in Autobrennero è stato raggiunto da tempo un equilibrio straordinario, perché lo Stato, attraverso le sue articolazioni più vicine ai cittadini, gli Enti locali, gestisce da sempre questa importante infrastruttura con l’efficienza di un’impresa privata e una grande attenzione per le comunità locali che, attraverso le proprie istituzioni, sono di fatto i Soci di maggioranza. Da questo equilibrio – ha osservato Cattoni – è nata la decisione, ormai vent’anni fa, di investire in ferrovia e oggi siamo l’unico concessionario autostradale a investire fortemente nella “concorrenza”. “Oggi si parla molto di idrogeno, ma attualmente l’unico centro di produzione e distribuzione di idrogeno attivo in Italia è quello di Bolzano, realizzato con il contributo determinante di Autobrennero. Il nostro piano già prevede di realizzare cinque nuovi punti di rifornimento, in modo che la A22 possa essere un’autostrada sulla quale viaggiare a emissioni zero”. Sul fronte della digitalizzazione, secondo pilastro del Pnrr, Cattoni ha fatto una breve sintesi dei molti progetti europei che vedono Autobrennero in prima fila, a partire da C-Roads Italy: “L’obiettivo finale è un’autostrada intelligente connessa ai veicoli a guida autonoma, capace di consegnare alla storia quell’errore umano che purtroppo è oggi la causa della quasi totalità degli incidenti dentro e fuori l’autostrada”.

Andrea Giuricin, Amministratore delegato di TRA consulting si è ricollegato al concetto di mobilità intelligente. “L’Italia è stato il primo paese a liberalizzare nel settore ferroviario a lunga percorrenza con tutti i benefici che ne sono conseguiti. Dal 2012 al 2019, il numero di passeggeri è più che raddoppiato. Nella lunga percorrenza, l’utilizzo dell’areo è stato messo fuori gioco, con innegabili benefici sull’ambiente. Bisognerà vedere post pandemia, il ruolo dello Stato come affronterà la mobilità di questo mezzo problematico dal punto di vista sostenibile. Per quanto riguarda il trasporto su merci - ha spiegato Giuricin -  il PNRR ha previsto grandi investimenti, la ferrovia ha un ruolo predominante, ma si deve tenere conto che per alcuni tratti, esso deve essere anche fatto necessariamente su gomma. La buona liberalizzazione ha portato benefici, ma bisogna avere una mentalità nell’insieme - ha osservato l’AD di TRA consulting - con una intermodalità che funzioni. Il settore ferroviario deve tenere presente creazione di un’area unica europea, giusti investimenti in giusti tempi, per un sistema logistico davvero funzionante”.

(ds)


Immagini