
“Anche grazie a questo appuntamento - ha aggiunto Tonina- possiamo riflettere sul fatto che le migrazioni fanno parte della storia dell’uomo e che sono, nelle dimensioni attuali, fortemente condizionate dalle guerre, dai mutamenti climatici, dalla povertà e dal desiderio di libertà.
Apertura e dialogo, ma anche osservanza delle norme ed equilibrio tra identità e integrazione, sono quindi alcuni degli strumenti con cui la comunità può rispondere alle paure generate dai fenomeni migratori, con le loro dimensioni e il loro impatto, ma anche con il loro bagaglio di sofferenze e fatiche.
Per il nostro continente, oggi, le migrazioni sono anche il segno del successo del lungo e impegnativo percorso di collaborazione e pace che ha caratterizzato la vita dell’Unione Europea, che nel mondo è diventata simbolo di un benessere che non lascia indietro nessuno.
Le migrazioni sono certamente fenomeni da governare e non da subire passivamente. Richiedono un approccio sovranazionale ma chiamano in causa anche le responsabilità delle comunità locali e l’atteggiamento dei singoli”.
“È soprattutto la nostra capacità di essere generosi a essere chiamata in causa.
Le regole, in particolare - conclude Tonina - devono essere scritte mettendo al primo posto i diritti inalienabili dell’uomo e il rispetto che è dovuto ad ogni persona”.