Venerdì, 18 Maggio 2012 - 02:00 Comunicato 1331

A Cracovia l'assessore Tiziano Mellarini ha incontrato il cardinale Stanislao Szdiwisz
TRENTINO E POLONIA UNITI NEL SEGNO DI PAPA WOJTYLA

Si rafforza il legame fra il Trentino e la Polonia nel ricordo di Giovanni Paolo II, il papa che durante il suo lungo pontificato visitò la nostra terra per ben cinque volte, suscitando sempre grandi emozioni e riuscendo a regalare persino un'immagine inconsueta di sciatore quando, nel luglio 1984, raggiunse il Rifugio Caduti dell'Adamello in compagnia dell'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini. E proprio di quelle visite, e della volontà di custodirne in modo perenne la memoria, ha parlato l'assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini in un incontro a Cracovia con il cardinale Stanislao Szdiwisz, già segretario di Karol Wojtyla ed oggi figura eminente della Chiesa polacca. L'incontro ha suggellato l'amicizia fra i due territori e gettato le basi per una collaborazione della nostra Provincia per il Museo-Santuario dedicato a Giovanni Paolo II, il Papa che amava le montagne trentine.-

All'alto prelato l'assessore Mellarini e il direttore generale di Trentino Marketing Paolo Manfrini, affiancati dal console generale polacco in Italia, Krzysztof Strzalka, hanno espresso l'intenzione della Provincia autonoma di Trento di essere stabilmente presente nel Museo-Santuario dedicato a Jana Pawla II (così è chiamato Papa Giovanni Paolo II nella sua terra), in fase di realizzazione alla periferia proprio di Cracovia. "Un modo per continuare a perpetuarne la figura – ha detto Mellarini – e ricordare degnamente le sue visite tra le nostre montagne e nella città capoluogo, dove venne accolto dai migliaia di fedeli e creò grande entusiasmo tra i ragazzi giunti a festeggiarlo da tutt'Italia ed Europa".
Il cardinale Szdiwisz è stato quindi invitato a trascorrere alcuni giorni di vacanza la prossima estate nel Primiero. A rivolgere l'invito, una rappresentanza degli amministratori della valle dolomitica del Trentino - composta dai sindaci Luca Gadenz (Sagron Mis) e Mariuccia Cemin (Canal San Bovo), dagli assessori Antonio Loss (Imer) e Claudio Lucin (Transacqua), quest'ultimo anche in veste di rappresentante dell'Apt, e da Giorgio Gelmetti, grande conoscitore della realtà polacca – che ha consegnato al Cardinale anche una lettera di benvenuto da parte dell'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan.
Poco prima dell'incontro ufficiale la delegazione trentina ha potuto visitare anche la cappella posta all'interno della Diocesi di Cracovia, nella quale il Papa polacco amava recarsi non solo per raccogliersi in preghiera, ma anche per lavorare. All'interno è custodita una teca contente il suo sangue. Si è trattato di un momento estremamente toccante, ripetuto più tardi durante la visita ufficiale al Museo-Santuario dedicato a Giovanni Paolo II, che sta sorgendo proprio nel luogo nel quale un tempo si trovava la cava della Solvey dove lavorava in gioventù Karol Wojtyla.
Un centro imponente, interamente dedicato alla storia, alla vita e all'azione del Papa polacco. È già dotato di un centro studi e di una casa della gioventù. È in fase di costruzione un Santuario (la cripta, già realizzata, contiene l'altare con la teca di sangue del Beato e la lapide del sarcofago originale, realizzato nelle catacombe di San Pietro dove era stata custodita la salma prima del suo trasferimento nella Basilica) e a fianco il Museo dedicato alla vita e alle opere di Karol Wojtyla. E' stato Jan Kabzinski, presidente del Centro Jana Pawla II, ad accogliere la delegazione trentina e ad accompagnarla nella visita. "Il centro – ha detto – sarà meta nei prossimi anni di milioni di pellegrini, sia della Polonia (terra estremamente religiosa e legatissima alla figura del Papa), sia da tutto il mondo". (ac) -