La mostra si apre con un omaggio a Giuseppe Gerola, archeologo e studioso roveretano, che con lo stesso spirito pioneristico, nel 1912, vent'anni prima dell'emigrazione dei boscaioli fiemmesi, approdò nel Dodecaneso su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione. Profondo conoscitore della cultura greca, accostò allo studio un'intensa attività di raccolta e schedatura di materiale culturale con lo scopo di elaborare progetti concreti per la salvaguardia e il restauro di monumenti e testimonianze archeologiche.
Nel 1935 il governatore italiano Mario Lago creò a Rodi per le famiglie fiemmesi un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri valligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste, depauperate nel corso degli ultimi secoli. Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della maggioranza dei trentini, doveva essere definitiva. Ma la "Grande Storia" aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso, a partire dalla fine del 1936, divenne un avamposto "strategico" del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militarizzazione. Quindi, con l'entrata in guerra dell'Italia, fu stretto nella morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l'Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell'esercito tedesco. Con la sconfitta dell'Italia, e dopo due anni di amministrazione inglese, il Dodecaneso passò sotto amministrazione greca e le famiglie trentine che avevano sperato di poter rimanere in quella terra, in cui avevano intessuto rapporti di amicizia e reciproca stima con la popolazione locale, dovettero lasciare l'isola. Le ultime fecero rientro in patria nel 1947. Campochiaro, ora abitata da famiglie greche, cambiò nome e divenne Eleoussa. A partire dagli anni ‘80 nacque in Val di Fiemme un flusso di turismo verso Rodi, fatto di ex emigrati e di loro figli e nipoti che, nei decenni, avevano trasformato in un "mito" le vicende di quella emigrazione.
Nell'ambito della mostra sono inoltre previsti tre momenti di approfondimento dei temi trattati. Nel corso del primo appuntamento, giovedì 10 ottobre, alle ore 17.30, interverrà Renzo Maria Grosselli, storico e giornalista, autore del volume "Gli uomini del legno sull'isola delle rose". Seguirà, il 18 ottobre, "Il Dodecaneso italiano tra politica e cultura" a cura di Luca Pignataro, dottore di ricerca in Storia moderna e contemporanea. Il ciclo di incontri si chiude il 25 ottobre con l'intervento di Alessandro Spiridione Curuni, docente presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" che parlerà di "Giuseppe Gerola, Soprintendente ai Monumenti di Trento, a Rodi e nelle Isole del Dodecaneso". (md)
"Trentini nell'Egeo. Da Giuseppe Gerola ai boscaioli della Val di Fiemme"
S.A.S.S., Trento, piazza C. Battisti
4 - 31 ottobre 2013
da martedì a domenica ore 9-13/14-17.30
Ingresso gratuito fino al 13 ottobre
Dal 15 al 31 ottobre 2,50 euro, ridotto 1,50 euro
Incontri collaterali:
giovedì 10 ottobre, ore 17.30
Gli uomini del legno sull'isola delle rose
Renzo Maria Grosselli, storico e giornalista
venerdì 18 ottobre, ore 17.30
Il Dodecaneso italiano tra politica e cultura
Luca Pignataro, dottore di ricerca in Storia moderna e contemporanea
venerdì 25 ottobre, ore 17.30
Giuseppe Gerola, Soprintendente ai Monumenti di Trento, a Rodi e nelle Isole del Dodecaneso
Alessandro Spiridione Curuni, Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Gli incontri si terranno nella sala conferenze del S.A.S.S. con ingresso libero.
Informazioni
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici
Ufficio Beni archeologici
Via Aosta, 1 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
e-mail: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.trentinocultura.net/archeologia.asp -