Stamane a Trento, nel frattempo, presso la sala operativa della Protezione civile alla caserma del Corpo permanente dei Vigili del fuoco si è svolta una riunione coordinata dal capo della Protezione civile trentina, ingegner Roberto Bertoldi, per fare il punto della situazione e coordinare l'intervento iniziato alle ore 18 di ieri con la partenza della colonna mobile. Complessivamente, sono per ora una cinquantina gli uomini che la compongono: 12 vigili del fuoco del Corpo permanente di Trento, 6 tecnici del Servizio Prevenzione rischi, 15 volontari dei Nu.Vol.A., 2 della Croce Rossa del Trentino, 2 psicologi dell'Associazione Psicologi per i popoli, 9 ingegneri due dei quali liberi professionisti messi a disposizione dall'Ordine degli ingegneri del Trentino, ai quali si aggiungeranno in serata alcuni forestali destinati a coadiuvare il personale della Protezione civile nella gestione della tendopoli.
La presenza degli ingegneri, così come era avvenuto per il terremoto in Abruzzo, è naturalmente collegata alla necessità di effettuare le verifiche statiche sugli edifici rimasti lesionati dopo la prima scossa (dall'inizio dell'evento sono ben 170 le scosse registrate in Emilia), sia quelli di civile abitazione sia quelli industriali.
A differenza del sisma de L'Aquila, il terremoto di sabato scorso ha interessato una pianura alluvionale, circostanza che ha determinato ed ancor più determinerà nei prossimi giorni il fenomeno, conosciuto dai geologi, della "liquefazione del terreno", per cui è prevedibile che possano insorgere ulteriori problemi di tipo statico sugli edifici tali da richiedere una intensa attività di verifica da parte dei tecnici.
Tutta l'attività, sia quella direttamente rivolta alla popolazione sia quella di supporto tecnico, è svolta in diretto collegamento con la Protezione civile nazionale (nella stessa mattinata di oggi si è tenuta una nuova videoconferenza tra la PC nazionale, le regioni Marche, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Provincia autonoma di Trento che, ricordiamo, ha il coordinamento del Comitato paritetico Stato-Regioni-Enti locali in materia di protezione civile) e in stretto raccordo con il Comune di San Felice sul Panaro.
"Per il momento - spiega il capo della Protezione civile trentina, Bertoldi - ci stiamo limitando a fornire l'assistenza che ci è stata richiesta, vale a dire la messa a disposizione di moduli soccorso persone (le tende) e di tecnici per effettuare le verifiche statiche sugli edifici. Siamo naturalmente pronti a rispondere ad altre eventuali richieste. Entro le prossime ore, quando in accordo con il Comune di San Felice sul Panaro saranno messe a punto le procedure per le ispezioni tecniche, inizieremo con le verifiche statiche".
La riunione di stamane presso la Sala Multirischi della caserma dei Vigili del fuoco di Trento era stata convocata anche per fare il punto sul maltempo in Trentino e verificare eventuali criticità sul territorio causate dalle piogge di questi ultimi giorni dopo l'allarme meteo diramato sabato scorso. I tecnici assicurano che la situazione è tranquilla: le piogge (una media di 50-60 millimetri nelle ultime 24 ore con punte di 70 millimetri in alcune zone (Tesino-Primiero e Valsugana) hanno innalzato le quote dei corsi d'acqua ma solo in un caso, sul Chiese a Cimego, è stato superato il primo livello. Già stamane, però, gli invasi mostravano un calo del livello dell'acqua.
Le previsioni di Meteo Trentino indicano un'attenuazione dei fenomeni piovosi già entro la serata di oggi ed una leggera ripresa nei prossimi giorni delle temperature con il ritorno del sole. Ancora incerta rimane la previsione per la giornata di venerdì, quando è attesa una nuova perturbazione in arrivo da Nord Est con possibili temporali e scrosci. (cz)
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