Venerdì, 25 Maggio 2012 - 02:00 Comunicato 1414

L'assessore Mauro Gilmozzi: "Una delle misure con cui il Trentino gioca d'anticipo sulla spending review"
TELELAVORO, INIZIA LA SPERIMENTAZIONE PER 26 DIPENDENTI DELLA PROVINCIA

Nei primi giorni del prossimo mese di giugno, così come era stato previsto, inizia la sperimentazione per i primi 26 dipendenti della Provincia che lavoreranno a domicilio - diventando a tutti gli effetti telelavoratori - nell'ambito del progetto TelePAT, ossia del progetto della implementazione del telelavoro nella Provincia autonoma di Trento.
Ai telelavoratori, per la natura intrinseca del tipo di prestazione basata sul risultato e non sulla presenza fisica - non sono riconosciuti i buoni pasto nei giorni di telelavoro domiciliari né sono riconosciuti il lavoro straordinario e le ore di recupero. Pertanto, il risparmio concreto e immediato che otterrà la Provincia già nel prossimo anno, grazie all'avvio di queste prime 26 postazioni, è di 11.400,00 euro di buoni pasto; un risparmio annuo di co2 espresso in Kg 18297,00 grazie ai minori spostamenti; 3.320,10 euro di straordinari; 429 ore di recupero.-

"Sensibile riduzione dei costi d'esercizio per il datore di lavoro, contributo alla riduzione dell'inquinamento, valorizzazione del territorio e delle Comunità, conciliazione lavoro famiglia: questi - sottolinea Mauro Gilmozzi, assessore provinciale all'urbanistica, enti locali e personale - sono i motivi che hanno spinto la Giunta provinciale, in questo giocando d'anticipo sulla spending review, a promuovere, già nell'ottobre del 2011, un progetto di telelavoro che, a regime, vedrà coinvolti 200 telelavoratori e costituirà una risposta di eccellenza. Infatti se da una parte i tradizionali approcci tendono a basarsi sul semplice taglio di determinate spese, secondo una logica generalizzata di "spesa decrementale", dall'altra il progetto del telelavoro è potenzialmente in grado di raggiungere un obiettivo più elevato, perché punta sulla riorganizzazione del lavoro, su una maggiore efficienza e produttività".
Da tempo, peraltro, parte dei dirigenti e dei direttori della Provincia ricorrono informalmente a questa modalità di lavoro, e ora anche loro, grazie al progetto TelePAT potranno farlo in maniera regolamentata: si tratta del cosiddetto telelavoro mobile, poiché a dirigenti e direttori è richiesto di essere sempre reperibili e di poter dare risposte tempestive alle varie problematiche, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo essi si trovino. Grazie a questo diverso modo di lavorare e alle moderne tecnologie, essi possono così svolgere parte delle proprie attività in luoghi diversi dall'ufficio tradizionale e in orari differenti da quelli tradizionalmente prestabiliti. -