Giovedì, 27 Aprile 2023 - 16:50 Comunicato 1158

Incontro oggi all’Arcivescovile promosso dal Consiglio provinciale
Studenti trentini a scuola di Autonomia con i presidenti Fugatti e Kaswalder e ChatGPT

Auditorium dell’istituto Arcivescovile di Trento gremito di studenti provenienti da tutto il Trentino, oggi, per parlare di Autonomia con i rappresentanti delle istituzioni, fra cui il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, Giuseppe Sartori, segretario generale del Consiglio e il presidente del Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi. Ad organizzare l’evento, molto apprezzato dai giovani presenti per il ritmo e il brio, il Consiglio provinciale. Numerosi i rappresentanti delle istituzioni presenti, fra cui, sul palco, Vanessa Masè e Paola De Magri, e l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, per parlare di come l’Autonomia funziona concretamente ma anche di quali passioni sia capace di suscitare. Un altro ospite inatteso è stato…l’intelligenza artificiale, con ChatGPT (interpellato prima del blocco stabilito in Italia a causa della privacy) che ha detto ciò che sa sul tema dell’Autonomia speciale, spesso azzeccandoci, ma a volte facendo qualche confusione.
"Parliamo di Autonomia" all'Arcivescovile [ Paolo Pedrotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Fra le confusioni dell’Intelligenza artificiale, quelle relative alle diverse competenze dei presidenti di Consiglio e Giunta provinciale, come ha commentato Fugatti nell’illustrare qual è in realtà il suo lavoro alla guida dell'esecutivo (e non del legsilativo, come suggerito dal sistema informatico). “E' un lavoro complesso, difficile, ma anche entusiasmante – ha detto – e di grandi responsabilità, perché la nostra è una terra di Autonomia speciale, e questo significa che abbiamo molte più competenze di quelle delle Regioni a Statuto ordinario, assieme alle risorse per gestirle. Ma poter decidere su tante diverse materie, compresa la scuola, la cultura, l'università, implica anche la responsabilità di fare le scelte giuste. Il Trentino in qualche modo è un piccolo Stato, come spesso sentiamo dire: a parte l’ordine pubblico e il battere moneta abbiamo praticamente la competenza primaria in tutti gli altri campi Significa che possiamo  scegliere, nel bene e nel male. E farlo assumendoci sempre le nostre responsabilità, sia quando le scelte piacciono sia anche anche quando non piacciono. In ogni modo l’Autonomia rappresenta oggi comunque un valore che sempre più spesso viene preso a modello anche all’esterno, per altri territori che aspirano ad avere maggiori poter9i di autogoverno”.

Sollecitato dalle domande di Luca Zanin, Nicola Tomasi e Rodolfo Ropellato, Fugatti ha parlato inoltre delle nuove riforme istituzionali che stanno venendo avanti nel Paese, e che aprono le porte dell’Autonomia differenziata anche alle Regioni a Statuto ordinario. “Io prima di approdare alla guida della Giunta provinciale sono stato deputato in Parlamento – ha ricordato ancora il presidente della Giunta – e ricordo che non tutti a Roma erano a favore dell’Autonomia. Se oggi crescono le Autonomie regionali noi verremo comunque sempre visti come l’esempio positivo, in virtù della nostra Autonomia speciale già molto consolidata. perciò non dobbiamo vedere questa evoluzione in maniera conflittuale, anzi: se crescono gli altri l’idea dell’Autonomia comunque si legittima di più e potrà ulteriormente ampliarsi, con benefici anche per noi”.

E di fronte alle emergenze, che in questa legislatura non sono certo mancate? “Il presidente – ha detto ancora Fugatti - non è l’uomo solo al comando, ma certamente ha la responsabilità di fare delle scelte, specie nei momenti critici. Il Trentino comunque ha sempre dimostrato una grande capacità di unità e unione. Io ho vinto le elezioni nel 2018, e in quei giorni c’è stata Vaia. Mi sono ritrovato  su un elicottero a visitare i luoghi dell’alluvione assieme al mio predecessore, Ugo Rossi. Ecco una testimonianza di questa forte unità di intenti, che ho riscontrato fin da subito anche nelle amministrazioni comunali, nella protezione civile, nel mondo del volontariato. Poi non c’è dubbio che ci sono momenti in cui chi è al vertice deve decidere. L'impatto anche umano con certi eventi è spesso molto forte. Penso alla tragedia della Marmolada o recentemente a quanto successo a Caldes. Se ti squilla il telefono del cuore della notte capisci subito che è successo qualcosa di drammatico. Quello che ti conforta è la consapevolezza che il Trentino ha nel suo dna la capacità di reagire, sempre.

Intervista al pres. Fugatti

Immagini dell'evento

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(mp)


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