Venerdì, 07 Aprile 2017 - 19:13 Comunicato 802

A Educa oggi nel tardo pomeriggio l'incontro con autori e protagonisti
“Strike! Storie di giovani che cambiano le cose” diventa un libro

Klaus, Serena, Massimo, Martina, Vittoria, Giacomo, Federico, Andrea, Ilaria, Gianluigi: dieci giovani, dieci vite in cammino, dieci obiettivi raggiunti. Sono i protagonisti di “We strike! Giovani che cambiano il mondo" il libro presentato oggi a Educa che racconta “Strike! Storie di giovani che cambiano le cose", il concorso per giovani storie di successo realizzato dall’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili con Trentino Social Tank e Fondazione Demarchi.
"Strike non è semplicemente un concorso di idee da premiare, è molto di più, vuole generare innovazione sociale, mettendo le idee in circolazione e i giovani non in competizione ma a confronto tra loro, con la società e le istituzioni - spiega nella premessa l'assessora provinciale alle politiche giovanili Sara Ferrari -. Abbiamo voluto metterci in ascolto, cercando di cogliere la sfida e di captare i segnali che ci hanno inviato i giovani attraverso queste storie straordinarie".
A presentarlo, poco fa a Rovereto, c'erano l’atleta paraolimpico Gianluigi Rosa e il cantautore Giacomo Gardumi che ne hanno parlato con Maria Vittoria Barrella, Alessandra Benacchio, Paolo Trentini in dialogo con il sociologo Stefano Laffi. Hanno introdotto l’evento il dirigente dell’Agenzia, Luciano Malfer con la coordinatrice del progetto Debora Nicoletto e il dirigente del Servizio infanzia e istruzione del primo grado Roberto Ceccato.

Stefano Laffi, sociologo, ricercatore sociale a Codici di Milano e consulente per il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha parlato di "racconti luminosi" nel riferirsi ai protagonisti di Strike!, ponendo l'accento sul futuro e sulla confusione nei giovani di oggi: "Dobbiamo cambiare moltissime cose nel modo in cui adesso stiamo accanto ai ragazzi, in loro vi è un grande senso di smarrimento. Quando non c'è una strada maestra è necessario aggiornarsi giorno per giorno e avere qualcuno al proprio fianco. Oggi ci sono solo eroi che vincono, mentre invece abbiamo bisogno di raccontarci le sconfitte. Questa è una generazione di pionieri che ha bisogno di fratelli e sorelle, bisogna smontare la logica competitiva e far sì che tutte le dinamiche consentano ai ragazzi di stare insieme".

Cosa fare per sostenere i desideri dei ragazzi scoraggiati da un mondo che pare per loro inospitale? Il progetto Strike! Storie di giovani che cambiano le cose parte da questa domanda cui lo staff dell’Agenzia per la famiglia e Trentino Social Tank hanno dato risposta con un’idea che sovverte il tradizionale iter delle politiche giovanili. Non si sono calate possibili soluzioni né si sono raccolti progetti: si è chiesto ai giovani di raccontare la strada dei loro sogni ai coetanei ancora in attesa di realizzarli e ci si è messi in ascolto. Nasce così il concorso che nell’estate del 2016 raccoglie 40 storie di giovani residenti in Trentino e nelle province confinanti, invitati a raccontare attraverso un video il loro obiettivo raggiunto. Creatività, sport, volontariato, libera professione, agricoltura e molto altro nei 40 pezzi di vita che i ragazzi hanno condiviso narrando le fatiche, i fallimenti, ma anche e soprattutto la voglia di non arrendersi e di arrivare a realizzare un sogno che per qualcuno di loro, oggi, è diventato anche un lavoro. 

Dopo una prima selezione, sono state scelte le 10 narrazioni considerate più significative e i protagonisti hanno avuto la possibilità di partecipare a un laboratorio di storytelling con Flavio Nuccitelli e Mattia Venturi della scuola Holden di Torino. Nell’evento di ottobre, organizzato allo SmartLab di Rovereto, la giuria composta da Gabriella Pedroni, Mastro 7, Maria Concetta Mattei, Marcello Lunelli e Alessandro Garofalo ha poi decretato i 3 vincitori: Martina Dei Cas, con un progetto di scolarizzazione in un villaggio del Nicaragua; Andrea Morandi, ex geometra alla guida di un Ortociclo che avvicina contadini e consumatori; Gianluigi Rosa, campione azzurro di ice sledge hockey alle paraolimpiadi. A questi si è aggiunto il voto del pubblico assegnato a Vittoria Demare che con l'associazione Carpe Diem gestisce due centri per bambini a Canova e Spini di Gardolo. Il premio? Un assegno da re-investire in progetti sul territorio. Nessun guadagno personale, dunque, ma l’occasione di condividere il proprio cammino con altri e offrire loro esempio e ispirazione. 
Le dieci storie finaliste sono raccolte nel libro “We strike! Giovani che cambiano il mondo” pubblicato da GreenTrenDesign Factory presentato oggi a Educa in un incontro con Maria Vittoria Barrella, Alessandra Benacchio, Paolo Trentini in dialogo con Stefano Laffi, il dirigente dell’Agenzia, Luciano Malfer con la coordinatrice del progetto Debora Nicoletto e il dirigente del Servizio infanzia e istruzione del primo grado Roberto Ceccato. Presenti due protagonisti di Strike!: l’atleta paraolimpico Gianluigi Rosa che ha iniziato una seconda vita dopo aver perso la gamba in un incidente a 17 anni e il cantautore Giacomo Gardumi che dopo aver ottenuto notorietà con l’inno “Mi resto en Bondon” ha deciso di proseguire lungo il tracciato della musica ironica e impegnata.
L’appuntamento di oggi è un punto d’arrivo e al contempo una nuova ripartenza, perché Strike! non si ferma: il gruppo di lavoro è all’opera per pensare a come raccogliere nuove voci e storie di giovani in un’edizione 2017. Stay Strike!

Il sito del progetto: http://www.strikestories.com/
La pagina Facebook: https://www.facebook.com/strikestoriestrentino
Il video del progetto:



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