
Attualmente le risorse previste dai decreti del Ministro per le disabilità e assegnate alle attività proposte dal Trentino ammontano a circa due milioni di euro. Gli obiettivi delle progettualità, che saranno attuate da Apss con il coinvolgimento dei Comuni e delle Comunità di valle, del Terzo settore e del privato-sociale oltre che degli utenti e delle loro famiglie, sono incrementare l’offerta di assistenza sociosanitaria attraverso l’aumento di accesso alla diagnosi precoce, implementare le attività di supporto alle famiglie, garantire reti di supporto a favore dell’inserimento lavorativo in collaborazione con l’Agenzia del lavoro, progettare e attivare un sito web interattivo dedicato ai temi e servizi legati all’autismo.
La rete a supporto delle persone con disturbi dello spettro autistico in provincia di Trento è garantita da una pluralità di soggetti appartenenti all’ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale. L’attività di diagnosi dei soggetti è in capo all’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha una realtà dedicata, il Centro di riferimento provinciale per l’autismo (presso Villa Igea). Grazie a fondi PNRR è inoltre previsto il potenziamento in particolare dell’Unità valutativa multidisciplinare di Apss.
Dai dati emerge un trend delle diagnosi in netta crescita. Se le nuove diagnosi erano 31 nel 2012, nel 2022 sono salite a 60. In aumento anche le prese in carico da parte di Apss: dalle 192 persone in carico al servizio di Neuropsichiatria infantile nel 2012 si è passati alle 473 nel 2022.
Per essere efficaci – come indicano conoscenze teoriche e l’esperienza sul campo – i modelli di cura per le persone con disturbo dello spettro autistico devono prevedere interventi multidisciplinari e integrati.
Fare rete, investire sulla formazione degli operatori e dei famigliari, promuovere progetti tesi all’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti affetti da autismo. Sono questi gli obiettivi emersi e la mission condivisa da tutte le realtà che hanno partecipato all’incontro promosso dall’assessore alla Salute Stefania Segnana. Un confronto costruttivo che ha messo in luce la situazione trentina sia dal punto di vista sanitario che socio assistenziale. Ne emerge un quadro in evoluzione, che pur presentando delle criticità, rappresenta un sistema organizzato e rodato capace di dare risposte immediate ad utenti e famigliari.
Le risorse nazionali assegnate al Trentino vanno a sostenere fra le diverse iniziative corsi specifici di aggiornamento e formazione del personale sanitario e dei terapisti occupati sia in Azienda sanitaria che presso le singole cooperative sociali e gli enti che accolgono bambini ed adulti affetti da autismo a vari livelli di gravità.
Non solo: sono previsti anche fondi destinati a progettualità di accompagnamento a forme di abitare sociale condiviso e che puntano all’acquisizione di competenze e capacità di vita autonoma da parte di pazienti autistici. I numerosi rappresentanti intervenuti hanno unanimemente convenuto circa la necessità di promuovere gruppi di lavoro specifici su temi quali l’inclusione sociale, l’abitare e la comunicazione per la condivisione di saperi ed esperienze virtuose da definire con modalità di lavoro uguali in ogni ambito territoriale.