Sabato, 04 Giugno 2016 - 19:21 Comunicato 1209

Sostenibilità, biodiversità ed ecologia. Le città, verso modelli di crescita alternativi

L'architetto Stefano Boeri, sollecitato dal giornalista Stefano Bucci, ha trattato il tema “Sostenibilità, biodiversità, ecologia: tre sfide per la crescita”. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un processo di crescita delle città che ha trasfigurato il paesaggio. Di fronte a questo, sale un forte senso di responsabilità verso le generazioni future, verso un modello di crescita delle città alternativo a quello estensivo. Come il rigenerare le città esistenti, agevolare la crescita su se stesse, su ciò che è stato ereditato dal passato. Oggi è possibile pensare ad una città che sviluppa la sua crescita all'interno del suo ambito. La sfida che ci attende è quella di aumentare le superfici verdi: le città sono cresciute e quindi su come le città possano ospitare di nuovo la natura.

Nel pomeriggio di sabato 4 giugno, alla Filarmonica di Trento, Stefano Boeri, sollecitato dal giornalista Stefano Bucci, ha trattato il tema “Sostenibilità, biodiversità, ecologia: tre sfide per la crescita”. L'architetto ha approfondito questi tre temi legati alla crescita urbana, temi cardine anche della attuale Biennale di Venezia.

I termini di sostenibilità, biodiversità ed ecologia, spesso abusati negli ultimi tempi, determinano i fattori cruciali della crescita. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un processo di crescita delle città che ha trasfigurato il paesaggio, processo caratterizzato da dati significativi del consumo del suolo. Uno per tutti, in Italia consumiamo al secondo, 8mq di suolo! Di fronte a questo, sale un forte senso di responsabilità verso le generazioni future, verso un modello di crescita delle città alternativo a quello estensivo. Come il rigenerare le città esistenti, agevolare la crescita su se stesse, su ciò che è stato ereditato dal passato. Oggi è possibile pensare ad una città che sviluppa la sua crescita all'interno del suo ambito.

Il rischio della sostenibilità è quello di tradurla solo dal punto di vista tecnologico, come affidarsi al verde per migliorare la qualità della vita senza calibrarlo con altre politiche, può rivelarsi solo mera utopia. Il tema vero è tornare ad avere uno sviluppo basato su un concetto di ecologia integrata olistica, come viene recentemente ripreso anche dall'Enciclica Laudato sì di Papa Francesco.

Una sfida importante che ci attende è quella di aumentare le superfici verdi nelle città e quindi su come le città possano ospitare di nuovo la natura. Esempi in tal senso, sono Singapore, oppure Parigi che ha lanciato una campagna straordinaria sui tetti verdi, New York con la promozione degli orti urbani e Milano con i boschi verticali.

Per quanto riguarda la biodiversità, oggi assistiamo impotenti alle estinzioni di alcune specie. Alcuni Paesi, soprattutto quelli più ricchi, si sono mossi a difesa del loro patrimonio di biodiversità. Oggi assistiamo sempre di più a situazioni urbane frequentate da altre specie non use a frequentarlo. Una natura che riprende possesso della dimensione urbana è il segno drammatico della rottura di un patto, e questo deve farci riflettere su come dobbiamo agire per ristabilire l'equilibrio. Le nostre città sono luoghi di biodiversità, ma di una biodiversità deformata, quindi in ambito di studio bisogna ragionare su habitat compatibili a più specie e su grandi spazi urbani verdi che permettano la co-abitabilità di più specie viventi. Senza pretendere di essere noi necessariamente a controllarle.



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