Mercoledì, 30 Dicembre 2020 - 09:18 Comunicato 3109

Protagonisti gli artisti trentini Luciano e Ivan Zanoni sotto la cupola e lo street artist Daniele Nicolosi nel parcheggio
Sol Invictus e Twingo Monument: due nuovi progetti negli spazi esterni del Mart

Nello spazio collettivo della piazza, ideata da Mario Botta per essere una vera e propria agorà, e nel parcheggio interrato, non-luogo underground per eccellenza, sono stati allestiti due nuovi progetti. Protagonisti gli artisti trentini Luciano e Ivan Zanoni sotto la cupola e lo street artist Daniele Nicolosi nel parcheggio. In tempi di serrate museali, l’arte invade ogni spazio possibile.

Fin dalla sua apertura, esattamente 18 anni fa (dicembre 2002), il Mart ha proposto l’arte negli spazi non convenzionali e all’aperto. In un ideale connubio con l’iconica architettura le opere hanno abitato via via la piazza, il Giardino delle Sculture, le terrazze, i mezzanini, i foyer. Si pensi alle sculture di Mimmo Paladino o all’installazione di Gonzalo Díaz che a lungo hanno contraddistinto lo spazio circolare sottostante la cupola; al monumentale Spazio di luce di Giuseppe Penone che da alcuni anni è ancorato alle pareti del cavedio del Mart, o all’installazione site-specific di Douglas Gordon che con le sue frasi ha trasformato il matroneo interno del museo.
A giugno il presidente Sgarbi ha voluto aggiungere un’installazione temporanea nel Giardino delle Sculture, in collaborazione con Arte Sella: i “branchi di cani” di Velasco Vitali (fino all’11 aprile) e le figure luminose di Marco Lodola. Queste ultime hanno ceduto il posto, da qualche giorno, a Sol Invictus, un ciclo scultoreo di Luciano e Ivan Zanoni, ispirato alle stagioni, alla ciclicità e ai miti pagani. 
Prima di Natale anche il parcheggio è diventato sede di un’installazione, si tratta del progetto di urban art di Daniele Nicolosi, in arte Bros.

Sol Invictus. Luciano e Ivan Zanoni
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Gabriele Lorenzoni
Dal 22 dicembre
[…] è proprio partendo dall’area di un ideale mitreo, definita dallo spazio della fontana al centro della piazza del Mart, che Luciano Zanoni crea un canneto. Qui idealmente si riproduce il sacrificio, con il toro di Ivan accompagnato dal serpente e dallo scorpione, a ricordare il rito celebrato in onore del dio Mitra.
Intorno, nel vasto spazio sotto la cupola, si eserciterà la semplice, pascoliana fantasia di Luciano nelle quattro stagioni: l’inverno con un albero spoglio, la primavera con un ciliegio in fiore, l’estate con un campo di girasoli, l’autunno con un pergolato di viti cariche di uva matura.
Vittorio Sgarbi

Nella piazza del Mart, che per vocazione si apre al paesaggio circostante e alla collettività, gli artisti Luciano Zanoni (Caldes, 1943) e Ivan Zanoni (Caldes, 1971) mettono in scena un grande e inedito omaggio alla natura.
Padre e figlio, maestri nell'arte della lavorazione del ferro, sono autori di una serie di sculture monumentali che rappresentano in dimensioni reali piante e animali dalla forte valenza simbolica. Sin dal titolo, infatti, la mostra trae ispirazione dalla cultura delle civiltà classiche, ricollegandosi alla festività del Dies Natalis Solis Invicti: una solenne ricorrenza che nell’Antica Roma, proprio in concomitanza con il solstizio d’inverno, celebrava la rinascita del sole e l’inizio di un nuovo ciclo. Incentrata sul tema delle quattro stagioni, al quale si intrecciano numerosi riferimenti alla mitologia e ai culti mitraici, l’installazione simboleggia l’auspicio per una rinascita collettiva.

Twingo Monument
Da un’idea di Vittorio Sgarbi
Dal 18 dicembre 
Twingo Monument è l’installazione che Daniele Nicolosi aka Bros, tra i protagonisti italiani del Graffitismo, ha allestito nel parcheggio sotterraneo del Mart.
Dal 2010 al 2020 Bros ha guidato una Renault Twingo che presto è diventata un prolungamento ambulante del suo studio, prequel della sua opera. Oggetto di una performance senza limiti di spazio e tempo, l’automobile ha ospitato vernici, bombolette, carte e altri materiali e lo ha accompagnato nelle sue incursioni urbane, alla ricerca di superfici su cui lavorare.
Normalmente lo studio di un’artista è il luogo della ricerca, della sperimentazione, uno spazio privato nel quale vengono realizzate le opere. Nel caso di Bros l’auto è divenuta studio mobile e ha permesso all’artista di lavorare direttamente nei luoghi in cui le opere sarebbero state installate. Per anni lo spazio della ricerca ha coinciso con gli spazi espositivi.
Dopo 10 anni, al Mart la Twingo si ferma e si fa opera. Depotenziata della sua funzione di veicolo, diventa installazione multisensoriale. Nicolosi parcheggia l’auto in un non-luogo contemporaneo e architettonico, cerniera tra la città e il museo. Nasce così Twingo Monument: un monumento atipico e auto-ironico, un mini padiglione multisensoriale animato da luci, frecce, suoni e canzoni libere da diritto d’autore che risuonano nei locali del garage. Attraverso i finestrini, sono visibili all’interno della macchina gli oggetti dell’artista. L’opera dialoga con la dimensione spaziale dell’architettura e con quella temporale della memoria biografica che custodisce.
È intenzione dell’artista che Twingo Momument sia da intendersi come una “collezione pubblica”, un atto di generosità che mette in crisi l’idea stessa della privatizzazione delle opere d’arte.

(ssm)


Immagini