
Era l’estate del 2000 quanto Smodis firmò con la Virtus: “In quel momento ho capito che, non solo avrei potuto vivere di basket, ma che avrei potuto competere ad alti livelli – ha sottolineato Matjas -. Ho lavorato agli ordini di Ettore Messina non solo a Bologna ma anche a Mosca con il Cska per cinque stagioni, per me è quasi un padre di certo non solo un allenatore”. Quest’anno tornerà il derby tra la sponda bianconera della città felsinea e la Fortitudo, l’atleta sloveno ha vestito entrambe le maglie: “Sinceramente ho fatto fatica all’inizio capire quanto fosse sentita e vissuta quella partita. I tifosi cominciano parlarne due mesi prima e finiscono due mesi dopo, praticamente è sempre derby. Credo che il ritorno in serie A di questo match darà ulteriore lustro e slancio ad un movimento che comunque mi sembra in ripresa rispetto al recente passato”. Di certo chi sta meglio è però la Slovenia: due milioni di abitanti ma campione nell’ultimo Europeo di basket. “Quello che è successo non è spiegabile razionalmente, tutto il Paese ha vissuto un sogno meraviglioso e ha spinto la nazionale al successo” ha evidenziato Smodis prima di spendere parole al miele per Luka Doncic. “Uno come lui nasce in media ogni 300 anni, è un fenomeno assoluto: ha lasciato presto la Slovenia per il Real Madrid dove è cresciuto enormemente. È sbarcato in Nba e sembra essere lì da sempre, per tutti noi suoi connazionali è un idolo totale, potrebbe smettere anche adesso e rimarrebbe comunque una leggenda per sempre”.