Lunedì, 27 Agosto 2018 - 15:29 Comunicato 2041

Il volume è stato presentato sabato scorso a Riva del Garda
“Sla. Io non mi arrendo”: una storia di forza e perseveranza

“Sla. Io non mi arrendo” è il titolo di un libro, edito da Chiado Books, che è stato presentato sabato pomeriggio alla casa di riposo di Riva del Garda. Erano in tanti nella sala comune della Rsa ad ascoltare una storia di malattia e determinazione, fra cui anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, che fin dai tempi in cui era assessore alla salute intrattiene una corrispondenza con l'autore.
Il libro è autobiografico: Giuseppe Trupia, classe 1968, nativo di Canicattì e residente da anni in Trentino, parla della malattia che lo ha colpito nel 2005, quando suo figlio Matteo aveva appena un anno. Sposato con Sonia, Giuseppe racconta delle difficoltà che incontra ogni giorno, ma se anche la Sla gli ha tolto la possibilità di muovere qualsiasi muscolo, tranne gli occhi, Giuseppe continua a dirci che la vita è bella e pur con mille difficoltà, merita di essere vissuta. “Senza Sla sarebbe meglio, ovviamente” aggiunge subito dopo, con l'ironia che lo contraddistingue.
“Grazie per essere venuti” ha detto Giuseppe scrivendo i suoi saluti sul display speciale che aziona muovendo gli occhi, poi tradotti da una voce elettronica.
Il presidente, per ringraziare a nome di tutta la comunità Giuseppe per la sua forza d’animo e l’esempio che dà a tutti noi, ha portato in dono un Anemone delle Dolomiti, simbolo appunto di perseveranza.

Il libro è disponibile presso la Rsa Città di Riva, oppure contattando l'editrice Chiado Books tramite il sito.

Biografia

“Sono nato a Canicattì, una cittadina dell'Agrigentino nel 1968 nel mese di gennaio. Le mie passioni sono le arti marziali e la cultura Orientale. All'età di 20 anni da Canicattì, per problematiche dovute al lavoro decisi di trasferirmi in Trentino Alto Adige, avevo già mio fratello con la sua famiglia così sono andato a vivere con loro per un breve periodo: esattamente nella località di Roncone, nella provincia di Trento. Lavoro come artigiano metalmeccanico nel settore della pulitura dei metalli. Poco distante da Roncone, a Tione di Trento, ho avuto modo di conoscere e frequentare una scuola di arti marziali di Cultura Giapponese. La nostalgia di ritornare a Canicattì era tanta, ma sono rimasto. Nel 2000 mi sono sposato con Sonia e nel 2004 è nato nostro figlio Matteo, in un certo modo avevo tutto ciò che desideravo, ma purtroppo la SLA  era in agguato per rovinare tutto”.

Sinossi

“Con mia moglie abbiamo avuto un figlio. Tutto evolveva al bello, ma le difficoltà della vita erano iniziate e per me è diventata una sfida giornaliera: avevo 37 anni quando la malattia ( SLA ) ha fatto la sua comparsa. Nel mio libro parlo delle difficoltà dovute alla malattia, ma anche dell'affetto dei familiari sempre presenti e del calore umano che danno gli amici e l'aiuto che possono dare nei momenti di sconforto. La SLA è una malattia molto invalidante, in poco tempo si perde la capacità di camminare, mangiare dalla bocca, gesticolare e in molti casi anche quella di respirare. Certamente la vita è bella e vale la pena di viverla serenamente con tutti, anche se con mille difficoltà.  Sarebbe comunque auspicabile anche in queste condizioni stare con i propri familiari. Nel mio stato non bisogna farsi tante illusioni, la vita ha un traguardo per tutti e il domani è sempre incerto”.

(us)


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