Giovedì, 13 Dicembre 2018 - 17:08 Comunicato 2994

14 dicembre alle ore 16 presso l’Aula Magna della Fondazione Franco Demarchi
Si presenta l'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo all'Università della terza età

Nell'ambito dei Venerdì di cultura, organizzati dall'Università della terza età e del tempo disponibile e rivolti a tutta la cittadinanza, domani 14 dicembre alle ore 16 presso l’Aula Magna della Fondazione Franco Demarchi, sarà presentata l’ottava edizione dell’“Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”, edito dall'Associazione 46° Parallelo e realizzato da un gruppo di lavoro composto da giornalisti, attivisti ed esperti.
Interverranno Raffaele Crocco, ideatore e coautore della pubblicazione e Vincenzo Passerini, già presidente della Federazione regionale del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza. Coordinerà l’incontro Piergiorgio Reggio, presidente della Fondazione Franco Demarchi.

L'intento della pubblicazione è quello di spiegare le ragioni di tutte le guerre in corso, capire perché si combatte e chi sono gli attori. "La guerra la raccontiamo perché non ci piace - ha dichiarato Crocco in un’intervista - e la raccontiamo dalla parte delle vittime, di tutti coloro che la subiscono o ne patiscono le ragioni."
Con foto e illustrazioni viene raccontato lo stato delle guerre in atto narrate in “schede conflitto” suddivise per continente, con cartografia Onu, tavola riassuntiva della situazione profughi, sintesi dei dati del territorio.
Pensato come un vero e proprio atlante, il libro vuole essere un annuario aggiornato dei conflitti in atto sul Pianeta per avere un'informazione completa e approfondita.
"Dagli anni ’80 ad oggi, solo il 5% delle guerre combattute sul Pianeta sono state fra Stati nazionali. Sono state, cioè, guerre tradizionali, così come le abbiamo conosciute a scuola. Nelle stragrande maggioranza delle situazioni, a combattere sono stati gruppi, fazioni, eserciti rivoluzionari, gente che in qualche modo e per qualche ragione voleva arrivare al potere e al controllo delle risorse. I quasi dieci milioni di morti di questi decenni sono figli di questa guerra."



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