Cura, attenzione per i dettagli e sensibilità per la felicità del pubblico. Questa la cifra distintiva del management museale a conduzione femminile, che ha saputo innovare la realtà dei musei in una fase di grande transizione e sperimentazione per l’offerta culturale. Lo testimoniano le quindici direttrici di musei internazionali intervistate da Maurizio Luvizone nel libro Sguardi femminili sul museo, tra cui Gabriella Belli, ex direttrice del Mart, Frances Morris, a capo della Tate Modern e Andrea Bayer, curatrice del Metropolitan Museum di New York. Donne che hanno saputo interpretare con ambizione e originalità una nuova concezione di museo, più dinamico, imprenditoriale e in grado di offrire un’esperienza a 360 gradi a tutti i tipi di pubblico attraverso un “marketing gentile” che non lascia nulla al caso. Un nuovo approccio che ha risollevato i piccoli musei locali dalla crisi del Covid, che aveva visto un calo di affluenza del 60%, grazie alla capacità di proporre al pubblico un format più digitale e interattivo. Storie di imprenditrici visionarie che hanno sfondato il tetto di cristallo in un ambiente in cui solo il 6% delle donne addette ai lavori raggiunge posizioni apicali. Sono loro che tengono acceso il fuoco della cultura.
Sguardi femminili sul museo
In quale direzione le donne stanno orientando il futuro dei musei? Questo l’interrogativo al centro del libro "Sguardi femminili sul museo" del senior advisor in management Maurizio Luvizone, ospite a Palazzo Trentini nella XIX edizione del Festival in dialogo con Flavia Carletti, giornalista di Radiocor Sole24ore. Nel volume, l’autore ha intervistato quindici direttrici di prestigiosi musei internazionali che stanno rivoluzionando il management museale.