Giovedì, 11 Maggio 2023 - 17:40 Comunicato 1319

La replica dell’assessore provinciale agli articoli sulla stampa locale relativi al rapporto di Save the Children
Segnana: “Servizi per le donne vittime di violenza: diverse le proposte sul territorio”

“È uscito nei giorni scorsi il Rapporto di Save the Children ‘Le equilibriste: la maternità in Italia nel 2023’ che riporta i dati relativi alla situazione femminile nel nostro Paese e in Trentino. Preme però precisare che, in merito ai servizi antiviolenza del nostro territorio, nel Rapporto viene considerato in modo riduttivo un unico indicatore, e cioè quello relativo al numero di centri antiviolenza e case rifugio indicati da Istat, mentre la Provincia di Trento, proprio per rispondere in maniera più efficace e puntuale ai bisogni delle donne vittime di violenza, ha scelto di differenziare le possibilità di accesso ai servizi. Pertanto, accanto al Servizio residenziale per donne vittime di violenza che mette a disposizione 13 posti, di cui 8 in Casa rifugio e 5 in Abitare accompagnato, nonché al Centro antiviolenza, dedicati esclusivamente all’accoglienza delle donne vittime e dei loro figli, è presente una filiera di servizi rivolti a donne in condizioni di vulnerabilità all’interno dei quali vengono accolte anche le vittime di violenza. Grazie a questa rete provinciale, nel 2021 - i dati più aggiornati in nostro possesso - è stato possibile offrire accoglienza, protezione e sostegno a 119 donne (14 in Casa Rifugio) e a 130 bambini nelle strutture residenziali, nonché a 389 vittime nei servizi non residenziali (333 presso il Centro antiviolenza)”. È con queste parole che l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, replica agli articoli apparsi in questi giorni sulla stampa locale.
Stefania Segnana assessore provinciale alla salute famiglia e politiche sociali [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

I servizi rivolti alle donne in condizioni di vulnerabilità, che fanno parte della filiera sono:

  • Comunità di accoglienza genitore/bambino: queste strutture sono gestite da Fondazione Famiglia Materna, Casa di accoglienza alla vita “Padre Angelo”, Punto d’Approdo;
  • Abitare accompagnato: strutture gestite da Fondazione Famiglia Materna, Casa di accoglienza alla vita “Padre Angelo”, Punto d’Approdo, A.L.F.I.D. e SOS Villaggio del Fanciullo;
  • Comunità di accoglienza per adulti: Punto d’Approdo, Casa Tridentina della Giovane;
  • Centro di informazione, ascolto e sostegno: gestito da A.L.F.I.D.

Per prevenire le recidive dei comportamenti violenti inoltre è poi attivo in provincia di Trento anche il Centro per uomini autori di violenza, servizio specializzato rivolto agli uomini che hanno agito violenza fisica, psicologica, economica, sessuale o stalking nell’ambito di relazioni di intimità.
La Giunta provinciale ha inoltre deciso di raddoppiare i servizi esclusivamente dedicati all’accoglienza delle donne vittime di violenza dando mandato alla struttura competente di procedere ad affidare un secondo Servizio residenziale per donne vittime di violenza, con 13 posti tra Casa Rifugio e Abitare accompagnato, nonché un secondo Centro antiviolenza che prevede anche l’apertura di sportelli anche nei territori più periferici.
In provincia di Trento vi sono poi una serie di interventi e progetti indicati nel dettaglio all'interno del report “Uscire dalla violenza si può”, ovvero:

  • Assegno di autodeterminazione: è uno strumento di aiuto economico istituito dalla legge provinciale n. 3 del 2021 con la finalità di supportare l’autonomia abitativa e personale delle donne vittime di violenza;
  • Fondo di solidarietà: è un intervento economico per l’anticipazione del risarcimento del danno morale riconosciuto alla donna vittima di violenza con provvedimento dell’autorità giudiziaria;
  • Fondo “La violenza non è un destino”: è un aiuto concreto alle donne e ai loro figli, che stanno cercando di uscire da una situazione di violenza e ricostruirsi una nuova vita;
  • Interventi di politica del lavoro a favore delle donne vittime di violenza: le donne vittime di violenza, in cerca di occupazione, che si recano presso i Centri per l’Impiego della Provincia di Trento possono contare sull’accoglienza da parte di specifici operatori e possono accedere a tutti i servizi rivolti alle persone disoccupate iscritte ai Centri per l’Impiego, così come previsto dal Documento degli Interventi di Politica del Lavoro della XVI Legislatura;
  • Le formichine: progetto per l’inserimento nel mondo del lavoro di donne vittime di violenza, fragili o a rischio di emarginazione sociale;
  • Net.work una rete per il lavoro: offre percorsi di inserimento lavorativo in azienda con il supporto di un tutor (tirocini retribuiti presso le aziende del territorio);
  • Interventi di politica della casa: Le donne vittime di violenza che si trovano nel bisogno urgente di trovare una soluzione abitativa possono ottenere in locazione un alloggio pubblico in via temporanea o la concessione di un contributo a sostegno del pagamento dell’affitto per alloggi locati sul libero mercato per casi di particolare necessità.

Il report può essere consultato a questo link: www.provincia.tn.it/Documenti-e-dati/Documenti-di-supporto/USCIRE-DALLA-VIOLENZA-SI-PUO-Report-2022

(at)


Immagini