
All’incontro, nella sala riunioni dell’ospedale di Fiemme, hanno partecipato il presidente della Comunità di Fiemme e del Consiglio della salute Giovanni Zanon, il presidente della Comunità della valle di Cembra Simone Santuari e i sindaci delle aree interessate. Presenti anche i dirigenti di Apss: oltre al dg Antonio Ferro, il direttore del servizio politiche sanitarie e non autosufficienza Andrea Anselmo, la direttrice amministrativa di Apss Sara Girardi, Elena Bravi, direttore per l’integrazione socio sanitaria, Enrico Nava, responsabile distretto sanitario est, il direttore dell’ospedale di Cavalese Armando Borghesi.
Il dg Ferro si è soffermato innanzitutto sul tema del personale. “La situazione è difficile e critica, riguarda tutta Italia e territori a noi vicini. Noi, tuttavia, cerchiamo di mantenere una sanità ottimale, con il sistema programmatorio dell’ospedale diffuso che ci permette di mantenere aperti i punti sul territorio nonostante le difficoltà. Per i prossimi due-tre anni sarà proprio il reperimento del personale, elemento fondamentale per avere una sanità di qualità, la priorità a cui rispondere. Lo faremo con tutte le soluzioni messe in campo. Ad esempio il progetto ‘Attrattività’, cioè la campagna di comunicazione mirata che ci sta permettendo di avere una buona partecipazione in termini di candidati ai concorsi banditi. Sarà comunque necessario il supporto delle comunità locali soprattutto per quanto riguarda la disponibilità degli alloggi per il personale”.
Nel dibattito i rappresentanti del territorio hanno evidenziato quelle che sono ritenute le priorità per l’offerta dei servizi socio-sanitari alla comunità.
Da parte del direttore dell’ospedale Armando Borghesi sono stati illustrati i dati del presidio sanitario di Cavalese che evidenziano un’attività stabile nei numeri e anche per gli organici.
L’ospedale, che ha recuperato i volumi pre-pandemia, registra un incremento degli accessi al pronto soccorso, passati dalle 19.482 unità del 2019 (anno di riferimento come standard pre-Covid) alle 20.040 del 2022.
Le sedute operatorie sono passate da 520 a 582 nello stesso intervallo, gli interventi programmati sono aumentati da 1.108 a 1.212.
Stabile, nonostante le criticità prima citate, il dato sul personale. Il totale dell’organico si conferma oltre le 280 unità. Di queste, circa 40 unità appartengono ai servizi territoriali, ovvero cure primarie, riabilitazione, salute mentale.