Come ha spiegato Bisesti possono accedere i bambini con almeno un genitore che lavora in strutture sanitarie pubbliche e private accreditate o in residenze sanitarie assistenziali (RSA), appartenente alle professioni sanitarie, inclusi gli OSS e i bambini con almeno un genitore che lavora nelle stesse strutture, non appartenente alle professioni sanitarie, ma con mansioni di tipo tecnico o ausiliario.
“Abbiamo avviato un dialogo istituzionale con il Governo – ha spiegato Bisesti ai sindaci – per poter allargare il più possibile la platea di bambini che possano accedere ai nidi e alle scuole dell'infanzia, perché sappiamo quanto questo servizio sia importante per le famiglie. Siamo comunque soddisfatti, al momento, per questi 1500 bambini che frequentano i servizi, la gioia e la felicità che hanno dimostrato per poter stare insieme a scuola, ci dà ulteriori stimoli a lavorare in questa direzione".
L’assessore ha inoltre rassicurato i sindaci sui trasferimenti finanziari ai comuni che gestiscono i direttamente i servizi. I finanziamenti saranno garantiti anche in questo periodo di chiusura.