
L’impegno non si ferma qui, perché Trento ha scelto di estendere l’offerta anche alle donne fra i 70 e i 74 anni, fascia non obbligatoria a livello nazionale, e in questo gruppo l’estensione dell’invito ha raggiunto addirittura il 120,2%, più del doppio della media italiana (51,3%). Un dato che evidenzia una strategia proattiva e lungimirante nel garantire l’accesso alla prevenzione anche nelle età più avanzate.
Gli ottimi risultati ottenuti dalla nostra Provincia contribuiscono al miglioramento della copertura complessiva degli screening mammografici a livello nazionale, che nel 2024 ha toccato il 50%, considerata la soglia minima di efficacia.
«Questi risultati – ha evidenziato il direttore generale Antonio Ferro – sono il frutto sia della professionalità e dell’impegno costante del nostro personale sanitario sia della grande sensibilità delle cittadine trentine, sempre più consapevoli di quanto siano strategiche la prevenzione e la diagnosi precoce. Il nostro impegno è continuare a garantire servizi di prevenzione di altissima qualità, a beneficio della salute di tutta la comunità».
«Questi dati ci dicono qualcosa di molto importante: le donne trentine hanno scelto di prendersi cura di sé, dimostrando consapevolezza e responsabilità verso la propria salute e verso le loro famiglie. L’adesione così alta allo screening mammografico non è solo una statistica, ma il segno di una comunità che crede nella prevenzione e che si fida del proprio sistema sanitario. Sapere che la nostra Provincia si colloca ai vertici nazionali per partecipazione ci incoraggia a proseguire con determinazione nella promozione della prevenzione, che resta il primo e più efficace strumento di tutela della salute», così l’assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina.
I dati completi sono disponibili sul sito dell’Osservatorio nazionale screening.