Sabato, 13 Ottobre 2018 - 15:11 Comunicato 2457

Quando la figlia supera la mamma: Federica Brignone e Maria Rosa Quario si raccontano
Sci alpino: due generazioni di campionesse a confronto

Per anni nel Circo bianco Federica Brignone è stata “la figlia di Ninna”, Maria Rosa Quario, la campionessa della Valanga rosa dominatrice sulle piste negli anni 70 e 80. Poi i ruoli si sono invertiti e ora Ninna, sempre nel mondo dello sci in veste di giornalista, è definita “la mamma di Fede”. Perché la figlia ha superato la mamma. Il confronto tra mamma e figlia e due generazioni sciistiche totalmente diverse non poteva che cominciare con una carrellata di ricordi: una piccolissima Federica Brignone in pista già a due anni, felice sui suoi primi sci, e poi i primi successi, nella gara sociale dello sci club. Ma senza il peso di essere una predestinata, perché come ci racconta mamma Ninna, “da piccola non era molto forte e noi non abbiamo mai forzato, le abbiamo trasmesso solo la passione per lo sci e gli sport; perché si può diventare campioni anche senza esasperare”. Già, perchè i campioni di oggi molto spesso sono educati e “costruiti” per diventare tali fin da giovanissimi e hanno un preparatore atletico già a dieci anni.

Otto successi in Coppa del mondo, un argento mondiale e un bronzo olimpico per Federica Brignone, quattro vittorie in Coppa del mondo per Maria Rosa Quario: due campionesse che hanno vinto tanto in due epoche dello sci totalmente diverse. Tutto è cambiato: i materiali, i tessuti, la preparazione della neve, l'attenzione alla sicurezza, gli sponsor. Una volta ci si allenava quasi esclusivamente sulla neve, e con “dubbie” tecniche di rafforzamento come le corse a perdifiato giù per i prati con le scarpette da calcio “perfette per devastare le ginocchia”, spiega Ninna Quario, rivelando di non aver mai passato un giorno in palestra. Al giorno d'oggi invece la preparazione è a 360 gradi e scientificamente studiata, con un personal trainer che ti segue dalla palestra alle piste e ti fa sperimentare anche sport diversi. La preparazione è “preventiva” e programmata per farti stare bene tutta la stagione ed evitare gli infortuni, spiega la Brignone. Il confronto tra i fisici degli atleti di allora e di oggi parla da solo: esile e piccolina la Quario, molto più potente la Brignone. Oggi si lavora molto sul fisico e l'allenamento, e attraverso la costanza e la preparazione si possono raggiungere buoni risultati; forse allora il talento contava di più, dice la Quario.

La carrellata dei ricordi prosegue con i successi di entrambe, dalla vittoria sullo Stelvio del '78 al bronzo olimpico di PyeongChang di quest'anno. E il rapporto con la vittoria e la sconfitta? In questo sono unite dall'essere competitive, tenaci e dalla voglia di non mollare mai, anche se a volte le sconfitte sono dure da mandare giù. Leggendaria la volta in cui la Quario ha “preso il buco”, giornalisticamente parlando, perché la figlia arrabbiata per la sconfitta non ha voluto farsi intervistare.

Le due campionesse di ieri e di oggi sono davvero un libro aperto in questa chiacchierata a tutto tondo sullo sport e sullo sci, dal rapporto con le avversarie e le compogne di squadra (c'è una sana competizione ma abbiamo un ottimo rapporto) a quello con gli allenatori e con il findanzato di Federica (che essendo anche lui sciatore viene intervistato da mamma Quario in versione giornalista anche a casa). C'è tanto spazio anche per l'ironia e i ricordi dell'infanzia e l'adolescenza, con una Ninna Quario che si presenta in discoteca in pigiama e una Federica bambina che alla domande della maestra “Avete un acquario in casa?” risponde “sì, ed è anche la mia mamma”.

La sensazione è quella di avere di fronte due vere campionesse, nello sport e nella vita. E sul finire dell'intervista non manca un richiamo speranzoso alle olimpiadi invernali del 2026. “Sarà dura arrivarci da atleta - ammette la Brignone - ma speriamo davvero che siano in Italia, perché farebbe bene allo sport e a tutti noi”. “Magari chiuderò la mia carriera con la tredicesima olimpiade in casa”, spera la Quario.



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