Giovedì, 10 Ottobre 2019 - 23:01 Comunicato 2455

Sagan: “Divertirsi è il segreto per raggiungere grandi risultati”

Elencare tutti i titoli e le vittorie ottenute sino ad ora in carriera dal ciclista slovacco Peter Sagan è praticamente impossibile: su strada, su mountain bike, ciclocross. Dovunque si è cimentato ha mietuto successi (su tutti campione del mondo in linea nel 2015, 2016 e 2017 primo corridore della storia a riuscire nell’impresa per tre anni di seguito). “E pensare che sino a sette anni non ero neppure capace di andare in bicicletta, i miei amici partivano montando sulla sella e io la spingevo” ha commentato sorridendo il campionissimo.

Il Teatro Sociale stracolmo ha dato il benvenuto a uno dei principali protagonisti del ciclismo moderno, un atleta capace di avvicinare tanti nuovi appassionati alla sua disciplina grazie, non solo al talento e alla classe, ma anche attraverso un modo di fare capace di attirare grandi simpatie. Sul palco è stato protagonista assoluto: “In Slovacchia esistono praticamente due sport: il calcio e l’hockey, grazie a mio fratello mi sono avvicinato alle due ruote e poi sono arrivati i risultati. Purtroppo nel mio Paese il ciclismo ancora non si è sviluppato, io sto provando concretamente a dare una mano con una squadra per i più giovani che al momento ha 70 corridori” ha spiegato Sagan. Impossibile scegliere quale mondiale sia stato più bello da vincere: “Tutte e tre le vittorie hanno un sapore speciale, impossibili da dimenticare. A Richmond (Stati Uniti), dopo aver ottenuto il primo successo iridato, ricordo di aver lanciato tutto agli spettatori: casco, guantini, maglietta. Il desiderio di condividere era enorme”. Con il passare degli anni il classe ‘90 slovacco si è creato un vero e proprio team: “Ho voluto sempre scegliere in prima persone le figure che mi circondano, chi mi affianca deve sapersi innanzitutto divertire, solo in questo modo si può vincere. Ovviamente la professionalità non può mancare ma l’eccesso non va mai bene”. C’è stato un momento in cui Sagan ha pensato anche di mollare tutto: “Era il 2015, in inverno probabilmente mi ero allenato troppo e ho cominciato a non trovare più la giusta posizione in sella, avevo sempre dolori all’anca o al ginocchio. Sono passato da tanti medici e specialisti senza avere risposte che potessero risolvere il problema, si era presa in considerazione anche l’ipotesi dell’intervento chirurgico. In quel momento ero davvero sfiduciato, per fortuna chi mi sta vicino mi ha dato i giusti suggerimenti e poi ho trovato una fisioterapia che attraverso l’attivazione muscolare mi ha aiutato”. Il ciclista italiano d’adozione ha raccontato anche di una particolare scommessa vinta: “L’ex patron della Liquigas, Paolo Zani, aveva messo in palio una sua Porsche, non pensava che io potessi vincere un paio di tappe al Tour de France e la maglia verde. Quella bellissima macchina è ancora nel mio garage, si tratta anche di un fantastico ricordo di una persona che purtroppo ora non c’è più”. Sagan sarà protagonista di nuovo a Trento, però in bicicletta, quando tra un anno andrà in scena il campionato Europeo: “Ancora non conosco bene il percorso ma di certo non mancherò”.



Immagini